L’Esecutivo sposa la soluzione elaborata dalla commissione del Nazionale. Però non intende sostenere la promozione delle tecnologie: costerebbe troppo.
Berna – Il controprogetto indiretto, ossia a livello legislativo, all’iniziativa sui ghiacciai elaborato dalla Commissione dell’ambiente del Consiglio nazionale rappresenta la soluzione ideale. Unico neo: il governo non intende sostenere la promozione delle tecnologie per motivi di costi (1,2 miliardi di franchi spalmati su sei anni). Parola del Consiglio federale che oggi ha accolto con favore la proposta del parlamento che, come indica una nota governativa odierna, riprende i punti salienti dell’iniziativa, in primis l’obiettivo di zero emissioni nette di gas serra entro il 2050 e fissa delle tappe per poterlo raggiungere.
Lo scorso marzo, il Consiglio nazionale aveva respinto l’iniziativa "Per un clima sano (Iniziativa per i ghiacciai)" a favore del controprogetto diretto del Consiglio federale, ma con l’idea già di dare la precedenza al controprogetto indiretto del parlamento. Quest’ultimo dovrebbe entrare in vigore più rapidamente rispetto al controprogetto diretto, ossia a livello costituzionale, dopo la bocciatura popolare, lo scorso giugno, della rivista legge sul CO2.
L’iniziativa chiede che, a partire dal 2050, la Svizzera non emetta più gas serra di quanto i serbatoi naturali e tecnici di CO2 ne possano assorbire. Entro tale data vanno poi vietati i combustibili fossili. Sono ammesse eccezioni per applicazioni tecnicamente non sostituibili, a condizione che le emissioni vengano compensate in Svizzera.
Con l’obiettivo del saldo netto pari a zero entro il 2050, il controprogetto indiretto - "legge federale sugli obiettivi di protezione del clima" - riprende un aspetto centrale dell’Iniziativa per i ghiacciai. Tuttavia, come il controprogetto del Consiglio federale, esso non cita esplicitamente alcun divieto di vettori energetici fossili e prende in considerazione la situazione particolare delle regioni periferiche e di montagna. Inoltre, per il periodo successivo al 2050, il controprogetto prevede un saldo netto negativo: da quel momento la Svizzera dovrà emettere quantità di CO2 inferiori a quelle che cattura dall’atmosfera.
Il progetto del parlamento, che piace all’esecutivo, stabilisce anche obiettivi intermedi nazionali per la riduzione delle emissioni entro il 2050 e valori indicativi per la riduzione delle emissioni nei singoli settori, creando sicurezza di investimento per l’economia svizzera.
Le imprese devono raggiungere l’obiettivo del saldo netto uguale a zero al più tardi entro il 2050 anche per le loro emissioni indirette. La Confederazione mette loro a disposizione le basi e una consulenza tecnica per l’elaborazione delle tabelle di marcia. Poiché il progetto fissa in particolare gli obiettivi, è necessario definire ulteriori misure concrete di protezione del clima, innanzitutto attraverso revisioni future della legge sul CO2. A tal scopo, il controprogetto indiretto ne stabilisce le tappe.
Il Consiglio federale inoltre sostiene un programma speciale per la sostituzione degli impianti di riscaldamento. In questo modo la commissione preparatoria del Nazionale intende accelerare l’abbandono delle energie fossili nel settore degli edifici.
Nel quadro della revisione della legge sul CO2, la cui consultazione si è conclusa nell’aprile scorso, anche il Governo suggerisce, tra le altre misure, un programma d’impulso a favore della sostituzione degli impianti di riscaldamento.
Il Consiglio federale non sostiene però la promozione delle tecnologie prevista nel controprogetto indiretto. Il programma di promozione comporta costi aggiuntivi pari a 200 milioni di franchi all’anno per sei anni. Nel bilancio della Confederazione non c’è infatti margine di manovra.
Nella sua strategia climatica a lungo termine, il Consiglio federale ha indicato che l’obiettivo del saldo netto pari a zero entro il 2050 è possibile dal punto di vista tecnico e sopportabile sotto il profilo economico. Pertanto, parte dal presupposto che tutti gli obiettivi, gli obiettivi intermedi e i valori indicativi fissati nel controprogetto indiretto possano essere rispettati.
Disciplinando le misure per il primo periodo del 2025–2030, la revisione della legge sul CO2 si inserisce nel controprogetto indiretto. Questo autunno il Consiglio federale adotterà il messaggio concernente la revisione della legge sul CO2.