Svizzera

‘Congelare premi cassa malati per alzare la pressione’

Proposta provocatoria della Federazione romanda dei consumatori, che denuncia l’inazione politica sul tema

Il prossimo anno il premio medio di cassa malati potrebbe aumentare dell’8-10%
(Keystone)

Ginevra – Congelare i premi di cassa malati, in modo da costringere assicuratori e operatori del settore sanitario ad adottare misure per far fronte a una crescita sempre più inquietante: è la proposta avanzata dalla Federazione romanda dei consumatori (FRC), che denuncia l'inazione politica sul tema del costante aumento dei premi.

In una presa di posizione di cui riferiscono oggi i quotidiani Le Temps e Le Courrier, la FRC ricorda che le progressioni delle fatture previste per l'anno prossimo, in media dell'8-10%, sono aggravate dal forte rincaro dei prezzi dei prodotti alimentari, dell'energia, degli affitti e dei trasporti. "Questo contesto esplosivo rappresenta una minaccia inequivocabile per una parte sempre più ampia della popolazione", sostiene l'associazione, che denuncia quella che considera l'inerzia dei vari attori del ramo, tutti "concentrati sui loro interessi settoriali". L'organizzazione dei consumatori considera la passata legislatura come una "serie di opportunità mancate".

Assicurati non più in grado di pagare

La FRC sottolinea che gli assicurati si assumono due terzi dei costi sanitari e che una parte significativa di persone non può più permettersi di sostenere l'onere. Una quota importante delle procedure di esecuzione concerne ormai l'assicurazione sanitaria. "È forse meno grave per i singoli indebitarsi che per lo stato?", si chiede Sophie Michaud Gigon, segretaria generale della FRC.

Ma in che modo il congelamento dei premi migliorerebbe la situazione? "Per cominciare, impedirebbe un ulteriore aumento", risponde Michaud Gigon – che è pure consigliera nazionale (Verdi/VD) in dichiarazioni riportate dai quotidiani. "Una volta che ciascun attore del sistema sanitario avrà accettato una riforma nel proprio comparto il blocco potrà essere revocato, garantendo al contempo che non ci sia un effetto di recupero".

Contrarietà e scetticismo

Una moratoria sui premi come freno d'emergenza? Secondo il consigliere nazionale Philippe Nantermod (PLR/VS), membro della Commissione della sicurezza sociale e della sanità (CSSS) del suo ramo parlamentare, la proposta è demagogica e fuori dalla realtà. "Se congeliamo i premi, le compagnie d'assicurazione non saranno più in grado di pagare le fatture", afferma il 39enne, pure interpellato da Le Temps e Le Courrier. A suo avviso il fatto che la FRC non abbia altre proposte significa che le soluzioni per risolvere il problema faranno male anche agli assicurati che vuole difendere. "Non si può sempre volere di meglio e allo stesso tempo pretendere che i prezzi non aumentino". Il PLR sostiene invece l'introduzione di un sistema di assicurazione sanitaria obbligatoria a basso costo, con un pacchetto base iniziale e prezzi più alti per coloro che desiderano maggiori comodità.

A sinistra e al centro, l'idea della FRC incontra maggiore indulgenza. "Per dichiarare una moratoria il Consiglio federale dovrebbe avere una scossa", afferma Pierre-Yves Maillard (PS/VD). "Ma non mi faccio illusioni: le possibilità che ciò accada sono molto scarse". Il 55enne, che è pure membro della CSSS, punta il dito contro l'opposizione di destra quando si tratta di alleggerire il peso dei premi per le persone con un reddito modesto. Le sue speranze sono riposte nel dibattito che si terrà in autunno alle camere federali sul controprogetto all'iniziativa del PS di limitare i premi assicurativi al 10% del reddito familiare. "Il Parlamento ha l'opportunità di approvare una soluzione immediata sotto forma di un massiccio aumento del budget per la riduzione dei premi: se la destra non si muove, aumenterà le possibilità di successo della nostra iniziativa", argomenta Maillard.

All'ordine del giorno vi è anche il controprogetto a un'altra iniziativa, quella del Centro che chiede misure vincolanti nei casi in cui i costi sanitari aumentino più rapidamente dei salari. "La proposta della FRC è in linea con il nostro testo, che prevede un meccanismo di limitazione", spiega alle testate romande il consigliere nazionale Benjamin Roduit (Centro/VS). "Ma un congelamento immediato sarebbe troppo brutale: non sarebbe possibile senza una riduzione delle prestazioni. L'aumento dei premi riflette l'aumento dei costi. I partner non arriveranno improvvisamente a un accordo, dopo aver temporeggiato per anni".

‘Fare pressione sul sistema’

Per Philippe Eggimann, vicepresidente della Federazione dei medici svizzeri (FMH), una moratoria avrebbe il vantaggio di "fare pressione sul sistema, per costringere i partner a trovare rapidamente una soluzione". Perché le vie per uscire dal vicolo cieco ci sono. A questo proposito l'esperto – interpellato dai giornali – cita tre ambiti: la nuova struttura tariffaria Tardoc, che valorizza la medicina di base e apre alle tariffe ambulatoriali forfettarie, il finanziamento uniforme delle prestazioni LAMal, che mira a limitare la quota di aumento dei premi dovuta al passaggio dall'ospedale alle cure ambulatoriali, e la revisione del metodo di calcolo dei premi assicurativi, che porterebbe a un calcolo sulla base dei costi effettivi stabiliti a posteriori in modo più trasparente.

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