Nel secondo trimestre i nuovi ordinativi sono scesi (su base annua) dell'8,5% a 6 miliardi di franchi
Il settore della costruzione si conferma in frenata, mostrando chiari segnali di rallentamento: nel secondo trimestre i nuovi ordinativi sono scesi (su base annua) dell'8,5% a 6 miliardi di franchi, dopo che una flessione di ampiezza analoga era già stata osservata nei primi tre mesi del 2023.
La contrazione interessa praticamente tutti i settori e le regioni, spiega la Società svizzera degli impresari costruttori (Ssic), che attribuisce l'evoluzione in atto con l'aumento dei tassi di interesse, la progressione del costo dei materiali da costruzione e il rallentamento generale dell'economia.
Il periodo aprile-giugno si è chiuso peraltro con una crescita a livello di fatturato (+4,4% a 6,4 miliardi), ma le prospettive non sono buone: l'Indice dell'attività edilizia – che la Ssic pubblica per l'ultima volta in collaborazione con Credit Suisse e che l'associazione padronale continuerà a diffondere autonomamente in futuro – prevede una riduzione delle costruzioni a medio termine.