Svizzera

Prima o poi la Confederazione dovrà decidere sulla Nato

Per il presidente del consiglio d'amministrazione della Ruag, la Svizzera sarà chiamata a esprimersi sull'eventuale adesione all'alleanza atlantica

In sintesi:
  • Per Nicolas Perrin, sempre più spesso in futuro la Svizzera sarà confrontata sulla questione della neutralità e della sua interpretazione
  • Secondo il presidente del Cda, la completa integrazione di Ruag nelle forze armate sarebbe una buona idea
La sede principale della Ruag, a Berna
(Keystone)
19 agosto 2023
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La Svizzera dovrà decidere su un'adesione alla Nato, ritiene il presidente del consiglio d'amministrazione di Ruag Nicolas Perrin. In futuro il suo gruppo farà sempre più manutenzione di sistemi d'armamento collegati a quelli di Paesi dell'Alleanza atlantica.

La produzione autonoma di armi e munizioni non è redditizia per l'industria dell'armamento elvetica, ha spiegato Perrin in un'intervista pubblicata oggi alla ‘Neue Zürcher Zeitung’. Il mercato svizzero è troppo piccolo. La legislazione sulle esportazioni è troppo rigida. La produzione indipendente avrebbe senso solo se ogni componente fosse prodotta nella Confederazione. «È possibile acquistare materiale bellico, come le munizioni, all'estero e immagazzinarlo e manutenerlo in Svizzera in caso d'emergenza».

Secondo il presidente di Ruag è molto più importante avere un settore It autonomo. La sua azienda è da tempo un operatore di sistemi, ha affermato. «Vogliamo soprattutto essere in grado di gestire i sistemi e le tecnologie dell'esercito, il nostro cliente principale, anche in caso d'emergenza».

A suo avviso una completa integrazione di Ruag nelle forze armate sarebbe una buona idea. A suo dire è più efficiente e innovativo se le attività operative del gruppo vengono svolte in una struttura aziendale piuttosto che nell'amministrazione.

Per Perrin la questione della neutralità e della sua interpretazione si porrà sempre più spesso in futuro. Egli non ha voluto svelare se personalmente sia favorevole o meno all'adesione della Svizzera alla Nato: «È una questione politica».

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