Svizzera

La sicurezza in Europa passa da una maggiore collaborazione

Il capo dell'esercito Thomas Süssli auspica una maggiore cooperazione con Nato e Unione europea

In sintesi:
  • Si chiama ‘Rafforzamento della capacità di difesa – Obiettivi e strategia per il potenziamento’ il documento che contiene l'indirizzo che vuol seguire l'esercito
  • Al fine di garantire un'adeguata protezione ai suoi cittadini, l'esercito punta a rafforzare la sua capacità di difesa in maniera coerente
Il capo dell’esercito
(Keystone)
17 agosto 2023
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In una conferenza stampa a Kloten (Zh), Thomas Süssli ha auspicato una maggiore cooperazione internazionale, in particolare con la Nato, l'Ue e i Paesi limitrofi. Secondo il comandante di corpo la Svizzera potrebbe così contribuire alla sicurezza in Europa.

Il capo dell'esercito ha presentato davanti ai media un rapporto che mette in evidenza tre priorità per l'espansione delle capacità difensive della Confederazione. Oltre alla cooperazione internazionale, vengono menzionate lo sfruttamento delle opportunità offerte dal progresso tecnologico nonché un ulteriore sviluppo adattivo delle capacità militari.

L'aggressione russa all'Ucraina ha segnato un vero e proprio punto di svolta per l'intera sicurezza in Europa e «ha costretto molti Paesi a un maggiore riarmo», ha sottolineato il comandante di corpo. Per questo «vogliamo aumentare la capacità di difesa».

Stando al rapporto pubblicato dal Dipartimento federale della difesa, della protezione della popolazione e dello sport, il rafforzamento della cooperazione internazionale con la l'Alleanza atlantica, l'Ue e i Paesi confinanti dovrebbe consentire lo scambio di esperienze e di standard tra le varie forze armate e di contribuire alla sicurezza nel continente.

Per poter continuare a proteggere la Svizzera e la sua popolazione, l'esercito deve inoltre «rafforzare la sua capacità di difesa in maniera coerente», spiega il capo dell'esercito. Questo aspetto deve essere maggiormente sfruttato, soprattutto per quanto riguarda l'addestramento, le esercitazioni e gli approvvigionamenti.

Secondo Süssli, è importante rafforzare le truppe di terra. «In Svizzera i combattimenti si svolgerebbero per forza di cose anche nelle aree urbane», ha detto il capo dell'esercito a questo proposito. «Tuttavia, le nostre basi militari rispecchiano piuttosto una Svizzera rurale». Per questo motivo, l'Esercito intende inviare soldati al di fuori dei confini rossocrociati, dove sono disponibili strutture di addestramento adatte a questo tipo di combattimento. Una formazione che però a oggi dovrebbe essere svolta volontariamente dato che in base alla legge attuale, il personale dell'esercito svizzero non può essere obbligato a sostenere i corsi di ripetizione all'estero.

Süssli si è detto comunque ottimista ed è fiducioso di trovare un primo battaglione di volontari per un'esercitazione all'estero. L'esercito starebbe però anche valutando la possibilità di costruire una struttura in patria.

Gli obiettivi e la strategia in tal senso sono stati definiti dall'esercito nel nuovo rapporto «Rafforzamento della capacità di difesa – Obiettivi e strategia per il potenziamento».

Dopo lo scoppio della guerra in Ucraina, il Consiglio nazionale e il Consiglio degli Stati hanno deciso, nel 2022, di aumentare gradualmente le uscite per l'esercito a partire dal 2023, in modo che al più tardi entro il 2030 ammontino ad almeno l'1% del prodotto interno lordo.

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