Svizzera

Meno svizzeri riescono a risparmiare, un quarto ha più lavori

Almeno uno su quattro ha almeno un secondo impiego, necessario in primis per far quadrare i conti

Un lavoro solo non sempre basta
(Keystone)
23 luglio 2023
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Solo il 38% dei lavoratori svizzeri ha ancora soldi alla fine del mese che riesce a mettere da parte. È quanto emerge da uno studio pubblicato dalla società di consulenza PwC, stando al quale uno su quattro ha almeno un secondo impiego, principalmente per poter far quadrare i conti.

L'anno scorso, rivela la pubblicazione, denominata ‘Hopes and Fears’, la quota di chi era in grado di risparmiare qualcosa era più alta (47%). La congiuntura economica tesa ha quindi avuto un deciso impatto sul portafoglio degli impiegati.

Circa il 60% di chi accumula più lavori lo fa per bisogno di entrate supplementari. D'altronde, porta a galla la ricerca, solo un terzo dei dipendenti ritiene di essere pagato correttamente. Tuttavia, nel paragone con l'estero, gli svizzeri che chiedono degli aumenti sono meno. Uno su tre intende farlo per l'anno prossimo.

Inoltre, meno della metà (46%) delle persone interrogate – 1'070 in Svizzera, mentre su scala internazionale sono stati coinvolti 53'912 lavoratori di 46 Paesi – raccomanderebbe il suo posto. Uno su quattro vorrebbe poi cambiare impiego nel 2024. Oltre a una busta paga insufficiente, i motivi evocati sono l'eccessivo carico di lavoro o problemi legati alla cultura aziendale.

Gli svizzeri si dicono anche inquieti se guardano al futuro. Un terzo ha perso fiducia nel datore di lavoro e ritiene che esso non sopravviverà ai prossimi dieci anni mantenendo la strategia attuale. Oltre il 40% pensa che chi versa loro lo stipendio non si impegni abbastanza per proteggere l'ambiente.

Degli sforzi sembrano necessari per creare ambienti di lavoro gratificanti. La percentuale di chi è convinto che i suoi capi siano giusti, competenti, onesti e dotati di senso della comunicazione non raggiunge infatti nemmeno il 50%.

PwC evidenzia pure come ci sia parecchio da fare su diversi altri aspetti, come la diversificazione, l'integrazione e la promozione delle donne in ruoli dirigenziali. Malgrado le tendenze appaiano positive, i datori di lavoro elvetici sono spesso in ritardo sui loro omologhi all'estero.

Ulteriore tema affrontato dal sondaggio, quello dell'intelligenza artificiale. Globalmente, i lavoratori ritengono che essa avrà un impatto positivo sul loro impiego. Un terzo prevede un incremento della produttività e uno su cinque spera di poter acquisire nuove utili competenze. Solo l'11% teme che questa tecnologia porterà a licenziamenti.

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