Svizzera

Il reinsediamento dei rifugiati continuerà ma a certe condizioni

Il programma prevede l'accoglienza di persone a rischio scelte nel Paese di origine e portate in Svizzera dall'Alto Commissariato Onu per i rifugiati

(Keystone)
16 giugno 2023
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Il programma di reinsediamento di rifugiati particolarmente vulnerabili rimane sospeso. Potrà essere riattivato solo quando la situazione sul fronte dell'asilo si sarà attenuata. Lo ha deciso oggi il Consiglio federale approvando tale programma per il biennio 2024/2025.

In questi due anni la Svizzera potrà – teoricamente – accogliere un massimo di 1’600 rifugiati particolarmente vulnerabili che versano in situazione di precarietà nel Paese di prima accoglienza, indica il governo in un comunicato. Prima di attivare il programma di reinsediamento, precisa però l'esecutivo, Berna consulterà i Cantoni, le Città e i Comuni. Le ammissioni riprenderanno dunque "soltanto quando la situazione si sarà calmata a sufficienza per permettere di prendere in carico queste persone vulnerabili".

Come noto, il 19 maggio 2021 il Consiglio federale aveva deciso di accogliere durante il periodo 2022/23 1’820 persone, scelte nel loro Paese e portate in Svizzera dall'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati. L'attenzione si è concentrata sui rifugiati provenienti dalle regioni di crisi del Medio Oriente e lungo la rotta del Mediterraneo centrale.

A fine novembre 2022 l'allora ministra di Giustizia e polizia Karin Keller-Sutter aveva sospeso il programma per tener conto delle pressioni sul sistema d'asilo svizzero. La neoconsigliera federale Elisabeth Baume-Schneider, che ha sostituito Keller-Sutter alla testa del Dipartimento di giustizia e polizia a inizio anno, aveva tentato di riavviarlo, ma aveva incontrato l'opposizione dei Cantoni.

"Il numero di richiedenti bisognosi di protezione è troppo elevato e gli sviluppi della guerra in Ucraina troppo incerti", aveva dichiarato il vicepresidente della Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali di giustizia e polizia Alain Ribaux. Fino a quando era rimasto attivo, il programma ha permesso a 980 persone di trovare rifugio in Svizzera.

Malgrado la sospensione del programma per il biennio in corso, il governo ha, come detto, deciso di estenderlo anche per il periodo 2024/25 fissandone già fin d'ora i relativi contingenti. L'esecutivo dice di averlo fatto "per motivi di pianificazione".

Il Consiglio federale vuole insomma tenersi pronto qualora il programma dovesse essere riattivato. I contingenti sono stabiliti previa consultazione di un gruppo di accompagnamento composto di rappresentanti dell'Amministrazione federale, dei Cantoni, delle Città e dei Comuni nonché delle organizzazioni coinvolte.

Da notare che proprio ieri il Consiglio degli Stati ha approvato – con 26 voti a 18 – una mozione di Hannes Germann (Udc) che chiede la sospensione – ma non la rinuncia, ndr – del programma di reinsediamento per i prossimi due anni. Una mozione identica, depositata dal gruppo Udc, è invece stata bocciata mercoledì dal Consiglio nazionale (con 112 voti contro 70 e 4 astenuti).

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