La Segreteria di Stato dell'economia sta esaminando oltre cento presunti tentativi di aggiramento delle disposizioni
Sono 130 i presunti tentativi di aggiramento delle sanzioni contro la Russia entrate in vigore dopo l’invasione dell’Ucraina su cui la Segreteria di Stato all'economia (Seco) ha indagato. Finora in 29 casi si è proceduto con sanzioni amministrative, 36 casi sono stati archiviati, le altre situazioni sono tuttora sotto esame.
I dati sono stati resi noti dalla direttrice Helene Budliger Artieda tramite un'intervista pubblicata dai giornali del gruppo Tamedia. Secondo la SonntagsZeitung, i beni della Banca centrale russa in Svizzera ammontano a dieci miliardi di franchi. “Stiamo cercando di fornire una cifra il prima possibile”, ha dichiarato la direttrice della Seco, visto anche che il termine fissato per la dichiarazione degli averi è scaduto a fine aprile.
La prassi elvetica in materia di esportazioni di armi torna quindi al centro dell'attenzione, dopo che domenica è emerso che sistemi di difesa aerea progettati in Svizzera saranno forniti all'Ucraina. Questo grazie alla produzione trasferita in Italia. Affare normale o scappatoia legale? Le domande aperte.