Svizzera

Per i migranti la Svizzera è più un ponte che un approdo

La Segreteria di Stato della migrazione sottolinea che la maggioranza delle persone fermate ai confini è diretta verso altri Paesi come Francia o Germania

(Keystone)
13 febbraio 2023
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La Svizzera non è più un Paese di destinazione per i migranti e potenziali richiedenti asilo. A scriverlo è la Segreteria di Stato della migrazione (SEM) nel suo rapporto per il 2022, in cui indica la Francia e la Germania quali mete preferite. La maggioranza delle persone intercettate ai confini, specie alla frontiera a sud e a quella ad est della Svizzera, non ha infatti depositato una domanda di asilo nel nostro Paese, sottolinea il documento.

Rispetto alle richieste di asilo globali inoltrate in Europa nel 2022 (stima 1,05 milioni compresa la Gran Bretagna, +55% rispetto al 2021) la parte di quelle in Svizzera si avvicina al 2,4%, ossia 0,1 punti percentuali in più rispetto al 2021. Dal 2016, questo tasso oscilla entro il 2 e il 2,4%. Un altro dato che rafforza la convinzione della SEM secondo cui la Confederazione è luogo di transito piuttosto che di arrivo.

Tuttavia, con 2,8 richiedenti asilo per 1’000 abitanti (2021: 1,7), la Svizzera si piazza sopra la media europea, ossia 2 richiedenti asilo per 1’000 abitanti (2021: 1,3). I Paesi europei con quote più elevate nel 2022 sono Cipro (24,1), Austria (12,2), Grecia (3,5), Lussemburgo (3,4), Slovenia (3,2), Belgio (3,2), Bulgaria (2,9), Germania (2,8) e Irlanda (2,7).

Circa le rotte migratorie, nel 2022 la via principale per giungere in Europa è passata dal Mediterraneo, soprattutto dalla Libia (ma anche dalla Tunisia, benché in calo, e dalla Turchia): in Italia sono sbarcati 105’150 individui, ossia 37’650 in più rispetto al 2021. Si tratta della cifra più alta dal 2017 (119’400 persone).

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