Svizzera

Ipoteche, il 25% teme di non riuscire a pagare gli interessi

L’impennata dei tassi indicativi per i mutui fissi preoccupa uno svizzero su quattro: il 5% lo è ‘molto’ e il 20% ‘abbastanza’

‘Cara’ dolce casa
(Ti-Press)
13 dicembre 2022
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Il 2023 si annuncia con nuovi aumenti dei tassi ipotecari, e non pochi proprietari guardano con apprensione alle proprie finanze. Da un sondaggio di Comparis emerge infatti che uno svizzero su quattro ha paura di non riuscire a pagare gli interessi.

Tra l’inizio e la fine del 2022 i tassi indicativi per i mutui fissi a dieci anni sono aumentati di circa 1,5 punti percentuali, rileva la società di confronti internet. Vi sono state forti fluttuazioni, con i tassi che si sono mossi in una fascia tra l’1,15 e il 3,25%.

«Per il 2023 si prevedono ancora una volta tassi d’interesse a lungo termine più elevati, anche se con oscillazioni più contenute», afferma l’esperto di finanze Leo Hug. Per le ipoteche a tasso fisso la fluttuazione dovrebbe essere tra il 2,8% e il 3,3%. Attualmente il tasso indicativo è al 2,63%.

A spingere il costo delle ipoteche verso l’alto è il persistente livello elevato dell’inflazione, che in Svizzera in novembre si è attestata al 3%. «Senza il rafforzamento del franco, il rincaro sarebbe attualmente superiore al 4%», stima l’esperto. «Anche nel 2023 l’aumento dei prezzi al consumo in Svizzera dovrebbe rimanere al di sopra del 2% auspicato dalla Banca nazionale».

Il motivo, tra le altre cose, è che a causa dell’interruzione delle catene di approvvigionamento dovuta alla pandemia e alla guerra in Ucraina sempre più fasi di produzione a valore aggiunto vengono spostate in Paesi con costi di produzione più elevati. E questo si traduce in un aumento dei prezzi. Inoltre, secondo Comparis gli accordi salariali di quest’anno hanno innescato una cosiddetta spirale prezzi-salari: la progressione dei prezzi spinge le richieste di stipendio verso l’alto e i costi di produzione più elevati fanno salire di nuovo i prezzi.

In un sondaggio rappresentativo di Comparis condotto in novembre il 32% di 1’047 intervistati proprietari di immobili che vivono nella propria abitazione si aspetta una forte crescita dei tassi ipotecari nel 2023 e un altro 52% un aumento contenuto, mentre solo il 6% pronostica oneri più bassi.

Una quota considerevole ritiene inoltre che il previsto incremento dei tassi rappresenti una seria minaccia per le proprie finanze. Alla domanda ‘Ha paura di non essere più in grado di pagare gli interessi ipotecari?’, il 5% risponde "molto" e il 20% "abbastanza", a fronte di un 45% che reagisce con "poco", di un 28% che dichiara "per nulla" e di un 3% che non dà indicazioni.

A livello nazionale i timori interessano quindi il 25% dei proprietari, con però interessanti differenze regionali: ad avere paura sono soprattutto coloro che hanno stabili o appartamenti nelle città (35%), mentre nei comuni delle agglomerazioni la quota scende al 23% e nelle zone rurali al 18%.

I consigli dell’esperto? Hug invita in primo luogo a osservare il mercato ipotecario e ad approfittare delle fluttuazioni per stipulare un’ipoteca al momento giusto, secondariamente a non accettare il primo tasso offerto (la proposta della banca è negoziabile) e in terzo luogo a definire una strategia di rischio adeguata: chi non può permettersi di pagare interessi elevati dovrebbe optare per la sicurezza di pianificazione delle ipoteche fisse, mentre coloro che sono in grado di sopportare costi elevati possono assumersi i rischi di un’ipoteca Saron.

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