L’Iniziativa delle Alpi propone, fra l’altro, lo stop al reso gratuito dei pacchi dell’e-commerce e un ulteriore incremento del trasporto su rotaia
L’Iniziativa delle Alpi vuole rendere il trasporto merci in Svizzera neutrale dal punto di vista climatico entro il 2035. Il piano prevede in particolare obiettivi di riduzione del CO2 per i veicoli pesanti, il divieto di restituzione gratuita dei pacchi del commercio elettronico, centri di raggruppamento logistico e un ulteriore trasferimento del trasporto merci su rotaia. L’Iniziativa delle Alpi persegue un "obiettivo ambizioso", ammette in un comunicato stampa pubblicato oggi. "Come nella politica di trasferimento modale, la Svizzera sarebbe di nuovo una pioniera anche nella decarbonizzazione del traffico delle merci, che indica la via ed è un modello per tutta l’Europa".
Il Consiglio federale prevede che il traffico merci crescerà del 31% entro il 2050 rispetto al 2017, uno "sviluppo disastroso" che l’Iniziativa delle Alpi vuole fermare con il suo piano. Senza misure efficaci, il trasporto merci avrà un impatto ancora maggiore sul clima e sull’ambiente delle Alpi. L’organizzazione propone di raggiungere l’obiettivo in tre fasi, che nel complesso dovrebbero portare a una marcata diminuzione della quantità di merci trasportate, a un netto aumento del trasporto su rotaia e allo sviluppo di concetti logistici efficienti nelle città e negli agglomerati.
In primo luogo il traffico pesante su strada deve essere decarbonizzato e ridotto. A tal fine, la Svizzera dovrebbe introdurre limiti di CO2 per le nuove flotte di autocarri per il 2025 e il 2030, come già avviene nell’Ue. L’energia rinnovabile e un sistema nazionale di stazioni di ricarica devono essere disponibili in luoghi appropriati. Inoltre la restituzione di pacchi di e-commerce non dovrebbe più essere gratuita. La tassa sul traffico pesante commisurata alle prestazioni (Ttpcp) dovrebbe essere applicata anche ai camion elettrici e a idrogeno a partire dal 2027. Inoltre, l’Iniziativa delle Alpi propone limiti di velocità più bassi e divieti di sorpasso per il traffico merci.
Nella fase 2 (2025-2030), anche i furgoni sarebbero soggetti a una tassa sul modello della Ttpcp. Gli obiettivi di emissione di CO2 per i nuovi veicoli verrebbero ridotti a zero a partire dal 2030. I centri logistici regionali, locali e urbani dovrebbero raggiungere una maggiore efficienza ed evitare i viaggi inutili e per le consegne dovrebbero essere utilizzate maggiormente le biciclette elettriche.
Infine, nella terza fase (2030-2035), il piano mira a garantire la neutralità climatica. In particolare, non sarebbero consentiti nuovi camion alimentati da combustibili fossili. A partire dal 2035, per gli autocarri convenzionali saranno consentiti solo carburanti prodotti sinteticamente.
Con una quota di quasi un terzo di tutte le emissioni di CO2 in Svizzera, il traffico su strada è il principale responsabile delle emissioni di gas a effetto serra, sottolinea l’Iniziativa delle Alpi. La quota del trasporto merci è del 18%, e due terzi di questa è dovuta ai veicoli pesanti. Un camion oggi emette la stessa quantità di CO2 di trent’anni fa. Le emissioni dei veicoli pesanti sono rimaste pressoché stabili dal 1990, anche se le emissioni nazionali di gas serra avrebbero dovuto essere ridotte del 20% in quel periodo.