Svizzera

Spreco di farmaci, nel 2019 costi fino a 363 milioni di franchi

Secondo alcune stime, si tratterebbe del 5% di quelli prescritti ambulatorialmente. La lotta per evitarne lo sperpero deve proseguire

Con parsimonia e oculatezza
(Keystone)
2 novembre 2022
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Occorre proseguire nella lotta contro lo spreco di farmaci con le misure adottate dalla Confederazione, dai Cantoni e dai privati. È quanto emerge da un rapporto approvato oggi dal Consiglio federale, che sottolinea l’importanza di prescrivere, dispensare e somministrare i medicamenti giusti nelle quantità giuste.

Non esistono studi né statistiche che permettano di trarre conclusioni esaustive su questo argomento e nemmeno a livello internazionale sono disponibili dati affidabili, sottolinea il governo in una nota, in cui ricorda che il rapporto è stato stilato in risposta a un postulato.

Stando ad alcune stime sembrerebbe che in Svizzera venga sprecato il cinque per cento dei medicamenti dispensati ambulatorialmente. Nel 2019, ciò avrebbe comportato costi fino a 363 milioni di franchi a carico dell’assicurazione malattia, a dimostrazione che lo spreco è anche un fattore che contribuisce all’aumento delle spese sanitarie, prosegue il Consiglio federale.

Il problema si spiega principalmente con l’eccesso di prestazioni: a pazienti vengono prescritti farmaci inutilmente o in quantità superiori al necessario, in parte a causa di mancanza di coordinamento tra i fornitori di prestazioni e di incentivi finanziari sbagliati.

Vi è poi la questione della scarsa aderenza terapeutica, che si verifica quando i pazienti non assumono i medicamenti come prescritto, per esempio perché non hanno ricevuto sufficienti informazioni sulla terapia.

Da qui la necessità, secondo il Consiglio federale, di proseguire con le misure di efficienza già adottate negli ultimi anni da Confederazione, Cantoni e attori privati. Per esempio il piano per la prescrizione medica elettronica legato alla cartella informatizzata del paziente. Occorre inoltre proseguire gli sforzi intrapresi nell’ambito di altri progetti, come la strategia Sanità2030 o la dispensazione di antibiotici sfusi.

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