Il numero dei detenuti rilevato a inizio 2024 è aumentato del 7% rispetto all'anno precedente. L'aumento maggiore nella Svizzera tedesca
Negli ultimi anni il tasso di occupazione degli istituti penitenziari svizzeri non è mai stato così alto. Secondo l'ultima rilevazione sulla privazione della libertà realizzata dall’Ufficio federale di statistica (Ust), al 31 gennaio 2024 le "patrie galere" erano piene al 94,9%, il dato più alto dal 2014. L'aumento, pur con tassi di occupazione ancora inferiori alla media nazionale, è stato maggiore nei due Concordati di lingua tedesca rispetto al Concordato latino, dove il tasso di occupazione ha superato il 100% per la prima volta dal 2021 (102,4%).
Alla data della rilevazione il numero delle persone detenute in Svizzera, in tutto 6'881, era più alto del 7% rispetto allo stesso giorno dell'anno precedente, una cifra vicina a quella registrata il 31 gennaio 2020, prima della pandemia di Covid-19. Il 64% dei detenuti stava scontando una pena o eseguendo una misura, compresa l’esecuzione anticipata, mentre il 30% si trovava in carcerazione preventiva o di sicurezza e il 6% era in carcere per altre ragioni.
All'aumento delle persone detenute non è corrisposto un analogo incremento dei posti di detenzione, rimasti sostanzialmente a 7'251: a livello nazionale, dunque, il tasso di occupazione complessivo è aumentato del 5,3%.
Sebbene nel gennaio 2024 il numero di persone detenute abbia presentato un aumento, quello dei posti di detenzione è rimasto stabile (7'251) rispetto all’anno precedente (+0,8%). Questo ha determinato quindi un aumento del tasso di occupazione a livello nazionale pari a 5,3 punti percentuali.
Al 31 gennaio 2024 le persone in carcerazione preventiva o di sicurezza erano 2'076 (+7,9% rispetto al 2023), la seconda cifra più alta dall'inizio della rilevazione nel 1988. Il 6,3% di queste persone erano donne, il 22% persone di nazionalità svizzera e più della metà si trovava nei soli cantoni di Zurigo, Vaud e Ginevra.