Svizzera

Malgrado la pandemia, Zugo e Sciaffusa sorridono

Solo in due cantoni nel 2020 il prodotto interno lordo è cresciuto nel 2020. Con un calo del 5,2%, il Ticino si piazza al quarto posto

Solo a Zugo e Sciaffusa si avanza
(Ti-Press)
21 ottobre 2022
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In Svizzera nel 2020, l’anno della pandemia, l’economia è cresciuta solo nei cantoni di Zugo e Sciaffusa, dove il prodotto interno lordo (Pil) è progredito rispettivamente dell’1,6 e dello 0,7%. In tutti gli altri cantoni, il dato è diminuito: il calo maggiore è stato segnato dal Giura (-8,5%) e in quarta posizione si trova il Ticino (-5,2%). È quanto ha comunicato oggi l’Ufficio federale di statistica (Ust), ricordando che a livello nazionale il Pil è sceso del 2,4%.

Il 2020 ha segnato una profonda cesura nell’attività economica globale, indica l’Ust. In Svizzera è stato colpito quasi tutto il settore manifatturiero e dell’approvvigionamento energetico. Il calo è stato meno marcato, seppur presente, nel settore dei servizi. In quest’ultimo a essere particolarmente colpiti sono stati il trasporto, l’alloggio, la ristorazione, le agenzie di viaggio, le attività culturali e le attività sportive.

Al contrario, alcuni settori hanno registrato una crescita positiva nel 2020: è il caso dell’industria del tabacco, dell’industria chimica e di quella automobilistica, delle attività di trattamento dei rifiuti e anche dei servizi di informazione e dei servizi finanziari.

Ciò si riflette sul Pil dei cantoni. Nel Canton Zugo, fortemente orientato al settore finanziario, il Pil è cresciuto come detto dell’1,6%. Anche a Sciaffusa i servizi economici, l’amministrazione e la gestione delle imprese hanno sostenuto l’economia e anche in questo cantone il Pil è aumentato (+0,7%).

A soffrire, ma meno della media, sono stati i cantoni di Lucerna (-0,5%), Svitto (-1%) e Turgovia (-1,1%). Lucerna ha retto bene perché i settori non finanziari hanno subito un calo minore. A Svitto e in Turgovia, il settore finanziario è stato il motore.

Gli altri cantoni sono stati molto più colpiti dalla diminuzione delle attività. I settori non finanziari e il settore primario si sono ridotti praticamente in tutti i cantoni. Giura (-8,5%), Neuchâtel (-6,5%), Glarona (-5,3%), Ticino (-5,2%) e Nidvaldo (-5%) hanno sofferto particolarmente del rallentamento o addirittura della sospensione dell’attività sul loro territorio, precisa l’Ust. La caratteristica comune di questi cantoni è stata il calo in quasi tutti i loro settori non finanziari.

L’eccezionalità del 2020 sul piano economico ha comportato una distribuzione più uniforme dei contributi cantonali alla crescita nazionale. In effetti, laddove storicamente il contributo è garantito perlopiù da uno o due centri economici, nel 2020 sei cantoni sono stati responsabili ciascuno di -0,2% della crescita nazionale o anche meno: Argovia (-0,2%), Ticino (-0,2%), Ginevra (-0,2%), Vaud (-0,2%), Berna (-0,3%) e Zurigo (-0,3%).

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