Svizzera

Costi sanitari: rimane divergenza su intervento dello Stato

Malgrado un compromesso approvato dal Consiglio degli Stati sulla questione del monitoraggio delle spese la partita non è ancora chiusa

Salute!
(Ti-Press)
13 settembre 2022
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Non c’è ancora piena intesa fra le Camere in merito alla revisione della Legge federale sull’assicurazione malattie (Lamal) volta a limitare i costi sanitari. Malgrado un compromesso approvato dal Consiglio degli Stati sulla questione del monitoraggio delle spese, rimane infatti una divergenza con il Nazionale riguardo alla possibilità per lo Stato di intervenire.

La discussione si è concentrata in particolare sulle misure pensate per accrescere la trasparenza per quanto concerne la crescita dei costi. Per 25 voti a 19 (un’astensione), i "senatori" hanno accettato un compromesso studiato dalla commissione preparatoria. Analogamente a quanto deciso dal Consiglio nazionale, i partner tariffali sorveglieranno i costi nei loro settori e, non appena l’evoluzione di essi non sarà spiegabile con fattori quali ad esempio l’invecchiamento della popolazione, dovranno adottare misure correttive.

Diversamente dalla soluzione preferita dalla Camera del popolo, però, alla quale ora tornerà il dossier, gli Stati non vogliono che le autorità federali o cantonali abbiano la possibilità d’intervenire se i partner tariffali non riescono ad accordarsi. Presente in aula, il consigliere federale Alain Berset, pur preferendo la versione nella quale la competenza sussidiaria del Consiglio federale viene mantenuta, ha comunque affermato che il governo può convivere anche con la perdita di tale potere.

Esprimendosi in favore della maggioranza, il socialista bernese Hans Stöckli ha evidenziato come le decisioni sulle cure non dovrebbero basarsi su considerazioni di tipo economico, bensì su esigenze sanitarie. Di altro avviso il centrista zughese Peter Hegglin, secondo cui si sarebbe dovuta rendere giustizia alla responsabilità dei Cantoni. Eliminando l’eventualità di un’intromissione statale, il monitoraggio perderebbe efficacia, ha invano fatto notare ai colleghi.

È invece stata del tutto appianata – tacitamente – un’ulteriore divergenza, che riguardava le agevolazioni nell’ambito dell’omologazione di medicamenti importati in parallelo. Allineandosi a quanto deciso dal Nazionale, i "senatori" hanno optato per rendere tali semplificazioni obbligatorie. In questo caso, la discrepanza era minima, ha ricordato il relatore commissionale, l’obvaldese centrista Erich Ettlin. Una formulazione prevedeva infatti l’obbligo, l’altra, quella accantonata, solamente la possibilità.

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