In Ticino si contano 3’879 persone senza lavoro: il tasso è del 2,3%. I dati Seco, però, non tengono conto di chi ha esaurito il diritto alle prestazioni
Disoccupazione ai minimi da oltre 20 anni in Svizzera: un lieve calo dei senza lavoro in giugno ha portato il tasso a scendere al 2%, il valore più basso dal novembre del 2001. Rispetto a maggio è stata registrata una flessione di 0,1 punti percentuali, mentre su base annua la contrazione si attesta a 0,9 punti.
Stando ai dati diffusi oggi dalla Segreteria di Stato dell’economia (Seco) il numero delle persone senza impiego iscritte agli uffici regionali di collocamento (Urc) si è attestato a 92’511, in flessione di 5’493 rispetto maggio e di 39’310 nel confronto con lo stesso mese del 2021. Si tratta inoltre del numero più basso dal luglio 2008. A titolo di confronto, nel momento più critico durante la pandemia (gennaio 2021) era stata sfiorata quota 170’000, con un tasso al 3,7%.
Le quote di senza lavoro registrate dalla Seco sono comunque tradizionalmente basse: negli ultimi 20 anni il valore mensile più elevato è stato del 4,3%, osservato nel gennaio 2004. Va anche sottolineato come i dati sulla disoccupazione non tengano conto di coloro che hanno esaurito il diritto a ricevere le prestazioni e che ad esempio vivono di risparmi o si trovano a beneficio dell’assistenza.
In Ticino nel mese di giugno appena archiviato il tasso dei senza lavoro si è attestato al 2,3% (-0,1 punti rispetto a maggio, -0,6 su base annua), nei Grigioni allo 0,7% (-0,5 e pure -0,5). I cantoni romandi rimangono i più colpiti dalla disoccupazione, pur restando tutti ampiamente sotto la soglia psicologica del 4%. Con un tasso del 3,8% il primato negativo spetta al Giura, seguono Ginevra (3,6%), Vaud (3,0%) e Neuchâtel (2,7%). Fra gli ultimi due si inserisce Basilea Città (3,0%). Con un tasso dello 0,5%, Appenzello Interno è invece il cantone con meno disoccupati. Il motore economico della nazione, Zurigo, è all’1,7%, meno della media nazionale.
Il Ticino è al settimo posto fra i più toccati dal problema, mentre i Grigioni sono al quarto rango nella graduatoria dei meno colpiti. In termini assoluti, da Airolo a Chiasso si contano 3’879 disoccupati (-109 mensile, -847 annuo), mentre nel cantone con capoluogo Coira la cifra è di 764 (-477 e -566).
Tornando all’ambito nazionale, il tasso si attesta all’1,7% fra i giovani (15-24 anni), in flessione rispettivamente di 0,1 punti (mese) e di 0,9 punti (anno). I lavoratori ultra 50enni sono al 2,1% (-0,1 e -0,8). I disoccupati di lunga durata (cioè quelli iscritti agli Urc da oltre un anno) erano 20’941, il 9,4% in meno di maggio e il 38,8% in meno di dodici mesi prima: 175 giovani, 10’060 25-49enni e 10’610 ultra 50enni.
Leggendo i dati in base alla nazionalità, gli svizzeri presentano una quota di senza lavoro dell’1,4% (-0,1 mensile, -0,7 annuo), gli stranieri del 3,5% (-0,2 e -1,4). Per paese di provenienza, i tassi sono più elevati per i bulgari (6,6%) e gli africani (6,4%), che la Seco considera nel loro insieme. L’Ue è al 2,7%. Riguardo ai principali paesi confinanti, la Francia è al 3,9%, l’Italia al 3,0% e la Germania al 2,0%.
Complessivamente, afferma ancora la Seco, le persone in cerca d’impiego registrate nel mese scorso erano 168’944, il 3,7% in meno rispetto a maggio e il 25,5% in meno di dodici mesi prima. Tale cifra comprende, oltre ai disoccupati iscritti, le persone che frequentano corsi di riconversione o di perfezionamento, che seguono programmi occupazionali o che conseguono un guadagno intermedio. Il numero dei posti vacanti annunciati presso gli uffici di collocamento era pari a 71’742 (+694 mensile e +11’025 annuo).
I funzionari di Berna hanno pubblicato anche i dati relativi al lavoro ridotto per il mese di aprile (ultimo dato disponibile): ha colpito 6’867 persone, ovvero 15’200 in meno rispetto al mese precedente. Il numero delle aziende interessate è sceso di 2’313 unità (-66%) portandosi a 1’177. Il numero delle ore di lavoro perse è calato di 827’481 unità, per un totale di 357’669 ore.