Svizzera

Da domani viaggiare in Europa sarà un po’ più agevole

Via libera definitivo dall’Unione europeo al certificato Covid svizzero. Le principali domande e risposte, per sapere l’essenziale.

Il documento, in formato cartaceo o elettronico, attesta vaccinazioni, guarigione e negatività al test
(Keystone)
8 luglio 2021
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Il certificato Covid svizzero è stato riconosciuto dall’Ue. Cosa significa?

Che da oggi è valido in tutti i 27 Stati membri dell’Unione europea (Ue), oltre che in Islanda e Norvegia (Paesi Aels). Viceversa, il certificato europeo – entrato in vigore a livello di Ue dal 1° luglio – è valido anche in Svizzera. Il mutuo riconoscimento dei certificati “permetterà ai cittadini europei e svizzeri di viaggiare più liberamente e in tutta sicurezza quest’estate”, ha dichiarato il commissario europeo alla giustizia Didier Reynders, citato in una nota della Commissione Ue.

Cosa vuol dire ‘più liberamente’?

A partire da oggi, venerdì 9 luglio, chi si reca in un Paese Ue/Aels può mostrare alla dogana il certificato Covid. Il codice QR – stampato sul documento cartaceo (facoltativo, ma è sempre meglio averlo con sé), contenuto nella app ‘Covid Certificate’ o scaricato in formato pdf sul proprio smartphone – attesta se una persona è stata vaccinata, si è sottoposta a un test anti-covid o è guarita dal virus. Una volta che i doganieri lo hanno scannerizzato, e dopo aver mostrato loro un documento di identità, si può attraversare il confine o salire su un aereo (occhio in questo caso alle condizioni di imbarco poste dalle singole compagnie aeree). Il certificato Covid è destinato a dispensare chi ne è in possesso da un test anti-coronavirus in entrata o da una quarantena all’arrivo.

‘Più liberamente’ non è ‘liberamente’, giusto?

Sì. Gli spostamenti vengono agevolati, ma qualche ostacolo rimane. Ogni Paese, infatti, mantiene specifici provvedimenti per regolare l’entrata e il soggiorno sul suo territorio. Questi possono variare dall’oggi al domani, per cui il consiglio è: informatevi prima di partire. Esaustive e aggiornate informazioni possono essere trovate (anche in italiano) sul sito https://reopen.europa.eu

A cosa devo prestare attenzione, pur avendo il certificato?

Alle singole disposizioni nazionali sui test anti-Covid, per esempio: ogni Paese decide per conto suo se accettare i test antigenici rapidi, oltre ai classici test Pcr. Inoltre, non esiste una validità uniforme su scala europea per i test Pcr e i certificati che attestano la guarigione dalla malattia. Anche l’età a partire dalla quale i bambini devono produrre un test Pcr varia da un Paese all’altro. Le regole divergono poi sul momento a partire dal quale la protezione vaccinale di una persona vaccinata è considerata pienamente valida. Infine, per viaggiare in alcuni Paesi è necessario riempire il formulario ‘Passenger Locater Form’. 

Per l’Italia quali regole valgono?

I titolari di un certificato Covid Ue o svizzero possono entrare in Italia, a determinate condizioni. Per i vaccinati: 14 giorni devono essere trascorsi dalla seconda dose del vaccino (la Francia, tra gli altri, specifica per le persone guarite: 14 giorni dopo la prima dose). Per le persone guarite: devono essere trascorsi al massimo 6 mesi dal tampone positivo. Per le persone negative al test: un risultato negativo a un test (Pcr o antigenico rapido) effettuato entro le 48 ore precedenti. I bambini di età inferiore ai 6 anni sono esentati dai requisiti per le prove o la quarantena. Va compilato il ‘Passenger Locater Form’.

Una volta all’estero, il certificato serve ancora?

Sì. Perché anche qui ogni Paese decide per conto suo come utilizzare il certificato Covid sul suo territorio. ll codice QR potrebbe essere richiesto ad esempio per entrare in un ristorante, andare al cinema, assistere a un concerto, viaggiare in treno o pernottare in albergo.

Con il certificato posso viaggiare tranquillamente per tutta l’estate?

È tutto da vedere. Occorre tenere conto del fatto che la situazione epidemiologica resta molto fluida. I Paesi dell’Ue possono, da un momento all’altro, introdurre autonomamente restrizioni nel caso di un’impennata dei contagi nel Paese di provenienza. A fine giugno, la diffusione della variante Delta aveva spinto la Germania a inserire il Portogallo nell’elenco dei Paesi a rischio. Rigide quarantene erano state disposte per le persone che rientravano dal Portogallo, comprese quelle vaccinate o guarite. Anche le autorità svizzere potrebbero a un tratto reintrodurre l’obbligo di quarantena per chi rientra da determinati Paesi.

Posso andare ovunque nell’Ue col certificato svizzero?

Sì. Ma Irlanda, Svezia e Malta accusano ritardi nella messa a punto del certificato. Per alcune settimane questi Paesi accetteranno anche altre attestazioni di vaccinazione, test e guarigione.

Non ho il certificato. Posso viaggiare comunque all’estero?

Il certificato non è un documento di viaggio. Si può viaggiare anche senza. In questo caso devo però mettere in conto gli ormai abituali svantaggi, come l’obbligo di svolgere un test anti-Covid o di sottoporsi a una quarantena.

Non ho il certificato. Cosa devo fare se voglio andare in Italia?

Posso entrare in Italia senza dover specificare il motivo del viaggio. Se non posso fornire un certificato di vaccinazione, né un certificato che attesta la guarigione, devo essere in grado di produrre il risultato negativo a un test anti-Covid (Pcr o antigenico) effettuato entro le 48 ore prima dell’arrivo (i bambini sotto i 6 anni sono esentati). In questo caso non è imposta alcuna quarantena. Posso entrare anche senza aver fatto il test, ma allora devo informare subito l’Autorità Sanitaria Locale, autoisolarmi per 10 giorni e fare un test alla fine di questo periodo.

E se voglio andare negli Stati Uniti, in Gran Bretagna o in un altro Paese fuori dall’Ue?

Questi Paesi non riconoscono i certificati Ue e svizzero. Discussioni sono in corso a diversi livelli (Oms, tra Ue e Stati Uniti e Gran Bretagna, ecc.) in vista di un possibile riconoscimento sul piano internazionale.

Cosa contiene il certificato Covid svizzero?

Oltre a cognome, nome, data di nascita e numero del certificato, contiene anche i dati relativi alla vaccinazione (date, tipo di siero somministrato), alla guarigione o al risultato negativo di un test Pcr o di un test antigenico rapido. Il suo ‘cuore’ è il codice QR: grazie a una firma elettronica della Confederazione, questo rende il certificato non falsificabile, garantendone inoltre l’autenticità. In Svizzera più di 3,5 milioni di persone vaccinate dallo scorso 7 giugno con i sieri di Moderna o Pfizer/Biontech hanno già ricevuto un certificato. Quasi 90mila ne hanno ricevuto uno dopo essere guariti dalla malattia. Dal 12 luglio esiste anche un certificato ‘light’: con dati ridotti al minimo (ad esempio: non viene specificato se il titolare è vaccinato, guarito o testato negativamente), disponibile unicamente in versione elettronica e riconosciuto solo in Svizzera, permette di accedere a teatri, cinema, festival e altri eventi.