Svizzera

Per Blocher 5 anni di vitalizio. Poi stop per tutti.

Il Consiglio federale concederà il pagamento delle rendite arretrate al miliardario UDC per un massimo di 5 anni. Tale versamento verrà escluso in futuro

(TI-Press)
28 ottobre 2020
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L'ex consigliere federale Christoph Blocher riceverà la rendita richiesta con effetto retroattivo per un periodo di cinque anni. Lo ha stabilito oggi il Consiglio federale.

In futuro, però, il governo intende escludere il pagamento retroattivo di vitalizi, si legge in una nota odierna. Tuttavia, fino a quando non sarà in vigore il relativo regolamento, l'esecutivo intende versare gli arretrati per un massimo di cinque anni.

L'ex ministro di giustizia e polizia UDC, il miliardario Christoph Blocher, potrà quindi ottenere parte del suo vitalizio, di cui aveva fatto richiesta. Gli ex ministri hanno diritto a una rendita di circa 220 mila franchi l'anno se, dopo una volta lasciato l'incarico, non esercitano alcuna attività lucrativa. Tale regola vale se la persona in questione è rimasta in carica per quattro anni almeno. Blocher riceverà quindi circa 1,1 milioni.

La legge e l'ordinanza non contengono alcuna disposizione per il caso in cui un ex magistrato non faccia valere il suo diritto al pagamento di una rendita subito dopo aver lasciato l'incarico, precisa la nota. Poiché la legge applicabile tace su questo punto, la situazione giuridica è soggetta a interpretazione. Il Consiglio federale ha quindi basato la sua decisione su due pareri giuridici esterni e su uno dell'Ufficio federale di giustizia.

La legge attuale non vieta pagamenti retroattivi

Dalla sua mancata rielezione nel 2007, l'ex consigliere federale ha rinunciato alla sua rendita. Tuttavia, nel luglio scorso ha presentato una richiesta di arretrati per 2,7 milioni di franchi, dicendone di averne diritto e di non volerla lasciare allo Stato. Blocher ha però anche dichiarato di voler donare questa somma, senza specificare a chi e quando.

All'inizio, il Consiglio federale era perlopiù favorevole alla richiesta, ma la Delegazione delle finanze dell'Assemblea federale (DelFin) gli aveva in seguito raccomandato di rinunciare al versamento retroattivo.

Secondo la DelFin, i magistrati hanno diritto a una pensione vitalizia subito dopo aver lasciato l'incarico. A differenza della rendita di una cassa pensioni, però, la pensione è un'indennità che viene corrisposta all'ex magistrato per i servizi resi. È destinata a consentire una vita conforme alla sua posizione dopo la cessazione del mandato. Si tratta insomma di un istituto particolare - "sui generis" - e non di una previdenza professionale sotto forma di assicurazione.

La DelFin ha spiegato che la legge e l'ordinanza non prevede alcuna disposizione per il caso in cui un magistrato in pensione non faccia valere il suo diritto immediatamente dopo la partenza, ma richieda successivamente un pagamento retroattivo. La Delegazione delle finanze ha inoltre ricordato che il Consiglio federale e l'amministrazione si impegnano a rispettare il principio di parsimonia.

Niente più pagamenti in futuro

Circa il futuro, per evitare situazioni simili, la DelFin si dice d'accordo col Consiglio federale che vuole escludere le richieste di versamento di pensioni non percepite da parte dei membri dell'esecutivo e del cancelliere della Confederazione entrati in carica dopo il primo luglio 2020, sottoponendo eventualmente al Parlamento una precisazione delle disposizioni legislative.

La richiesta di Blocher non è passata inosservata, con molti politici e commentatori politici che non l'hanno presa bene, anche perché lo zurighese dispone di mezzi liquidi praticamente illimitati.

Il 10 luglio scorso, nel pieno della bufera, Blocher aveva dichiarato sul suo canale online teleblocher.ch di voler dare in beneficenza il vitalizio arretrato.

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