Svizzera

Svizzera a ONU: proteggere diritti manifestanti anche sul web

Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha adottato l'iniziativa elvetica a tutela della libertà di riunirsi pacificamente

Ti-press
17 luglio 2020
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Il Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite ha adottato un'iniziativa svizzera per proteggere i manifestanti nell'era digitale. La risoluzione invita gli Stati a non ostacolare i dimostranti non violenti bloccando l'accesso a Internet o tramite sorveglianza della rete. Il testo, presentato insieme al Costa Rica, enfatizza la libertà di riunirsi pacificamente online e offline, scrive in una nota odierna il Dipartimento federale degli affari esteri (DFAE).

Tutti i Paesi sono esortati a promuovere e proteggere i diritti umani in relazione a manifestazioni in cui non si ricorre alla forza. Il documento ricorda inoltre che, in tempi di crisi, non dovrebbero mai essere usate delle restrizioni come scusa per vietare le proteste o opprimere la società civile.

Al termine della sua 44esima sessione, conclusasi oggi, l'organo dell'ONU con sede a Ginevra ha poi approvato una seconda risoluzione promossa dalla Confederazione e dal Costa Rica, questa volta con la collaborazione anche di Liechtenstein, Marocco, Perù e Qatar. Si tratta della cosiddetta "Responsability to Protect" (R2P).

Essa sollecita i vari Paesi a prevenire crimini di guerra, contro l'umanità, genocidi e pulizie etniche. Vi è da ricordare comunque che le decisioni del Consiglio per i diritti umani - composto da 47 membri - non sono vincolanti per il diritto internazionale, a differenza di quelle prese dal Consiglio di sicurezza.

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