Vallese

Anche i minorenni diranno la loro sulla costituzione vallesana

Progetto innovativo per coinvolgere anche gli 'adulti di domani' nella scrittura della carta fondamentale

Foto Keystone
17 luglio 2020
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Anche i minorenni vallesani devono poter dare la loro opinione nel processo di revisione della costituzione cantonale: è l'obiettivo della Costituente per l'infanzia e la gioventù, che raccoglierà le loro opinioni dall'inizio del nuovo anno scolastico. Si tratta di una novità assoluta in Svizzera, e anche nel mondo.

La revisione costituzionale

Il 4 marzo del 2018, il corpo elettorale del Vallese ha accettato con il 72,8% di voti favorevoli una revisione totale della Costituzione cantonale del 1907. È stato poi chiamato ad eleggere i 130 rappresentanti della società civile il cui compito è quello di ammodernare l'ordinamento giuridico fondamentale del Cantone in quattro anni. Alcuni di loro avevano sostenuto l'idea di un progetto che coinvolgesse gli adulti di domani.

È così nata la "Costituente dei bambini". "Per quanto ne sappiamo, è la prima volta che le opinioni di bambini e adolescenti saranno integrate nella revisione di una Costituzione", ha detto a Keystone-ATS Audrey Monbaron, coordinatrice del progetto. Un progetto sostenuto congiuntamente dall'istituto di lavoro sociale della Scuola universitaria professionale della Svizzera occidentale (Hes-So) del Vallese, dal Centro interfacoltà per i diritti dell'infanzia dell'Università di Ginevra, dalla Alta scuola pedagogica (Hep) vallesana, dal Servizio cantonale della gioventù, dal Servizio dell'educazione e dalla Fondazione Sarah Oberson.

Si punta a uncampione rappresentativo

"Vorremmo poter raggiungere un migliaio di bambini di varie età, provenienti dall'Alto e dal Basso Vallese, che vivono sia in pianura che in montagna, di diversa estrazione sociale, per ottenere un campione rappresentativo della diversità delle opinioni", spiega Audrey Monbaron. Per raggiungere questo risultato, il gruppo di lavoro ha discusso per diversi mesi sulla metodologia da adottare per raccogliere al meglio queste riflessioni.

Prima fase conclusa

Questa fase preparatoria è ora praticamente conclusa. A partire da quest'autunno due gruppi - uno di lingua tedesca, l'altro francese - condurranno dei seminari in classi di orientamento e di istruzione superiore, quali scuole professionali e scuole medie, nonché in altri gruppi extrascolastici, come centri per il tempo libero, associazioni di attività socio-educative o in istituzioni specializzate.

Gli incontri si svolgeranno in due parti. Nella prima, i gruppi di scolari tratteranno di grandi temi come la famiglia, la casa e l'istruzione. "In tal modo potremo valutare il grado di interesse per questi temi", precisa Audrey Monbaron.

Workshop

In una seconda fase, i workshop tratteranno le tematiche dell'Assemblea Costituente. Sempre per gruppi, i giovani potranno scegliere da soli di affrontare una questione di loro interesse e proporre raccomandazioni mirate. "Saremo anche all'ascolto di ogni nuova linea di riflessione che potrebbe nascere in questi giorni", aggiunge la coordinatrice.

Obbligo morale

"I membri (dell'Assemblea costituente) hanno l'obbligo morale di ascoltare seriamente le opinioni dei bambini", dice Monbaron. E, malgrado non debbano per forza utilizzarli, un gruppo di "Amici della Costituente dei bambini", composto di membri con un particolare interesse per questo progetto, farà da collegamento e vigilerà affinché le idee dei giovani vengano prese in considerazione durante il lavoro di revisione. Esse saranno verosimilmente consegnate alla Costituente degli adulti all'inizio del 2021.

Al pari dei risultati di altre consultazioni ufficiali, "tutto questo materiale sarà infine consegnato alle commissioni tematiche e queste saranno obbligate a lavorare su tutta la materia", aggiunge Jean Zermatten, che è all'origine dell'Assemblea costituente degli adulti e molto coinvolto in quella dei bambini.

Zermatten valuta il costo dell'operazione a circa 100mila franchi, per altro già in gran parte assicurati. La metà è finanziata da Cantone e Confederazione tramite l'Ufficio federale delle assicurazioni sociali, che dispone di un credito "Diritti dei bambini". L'altra metà proviene da istituti di ricerca partner e fondazioni attive nel campo della famiglia e dei bambini.

"Tutti hanno rilevato l'originalità e l'interesse dell'approccio", conclude Zermatten, fondatore dell'Istituto internazionale per i diritti del bambino (Ide) di Bramois ed ex presidente del Comitato per i diritti dell'infanzia dell'Onu.

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