25 anni fa

Ordine del Tempio Solare, cronaca della fine del mondo

Nella notte tra il 4 e il 5 ottobre del 1994, a Cheiry (FR) e Salvan (VS), il più grande omicidio-suicidio collettivo che l'Europa ricordi

'Dai nostri inviati...' (laRegione/Keystone)
4 ottobre 2019
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“Una larga macchia di sangue accanto alla parete. Un passaggio segreto. E polizia e pompieri hanno spalancato la porta sull’inferno”. Si apre così la prima di sei fitte pagine di un reportage che si sarebbe protratto nei giorni a seguire; ‘La notte dell’Apocalisse’ titola ‘laRegione Ticino’ il 6 ottobre di venticinque anni fa, riferendo di uno dei più sanguinosi omicidi-suicidi di massa che l’Europa ricordi.

Ottobre 1994, il giorno prima; venticinque persone tra cui quattro bambini vengono ritrovate carbonizzate in due chalet di Salvan, località turistica del Canton Vallese poco sopra Martigny; nelle stesse ore, altre ventitré vittime – chi soffocato, chi crivellato di proiettili – sono rinvenute in una fattoria di Cheiry, nel Canton Friburgo, “fra altari, drappi rituali, tabernacoli ed altri oggetti esoterici”, come descritto dagli inviati Michele De Lauretis e Andrea Manna; solo poche ore prima, altri tre cadaveri erano venuti alla luce dall’altra parte del globo, nel Québec, all’interno di una villa di Morin Heights data alle fiamme e appartenente al medesimo proprietario di uno dei tre chalet vallesani, in quella che, ben prima dell’incendio, era parsa un’esecuzione in piena regola (uccisi un cittadino svizzero, la moglie britannica e il figlioletto di appena tre mesi).


La piccola vittima di Morin Heights, Quebec, 6 ottobre 1994 (Keystone)

Che quanto accaduto in Svizzera nella notte tra il 4 e il 5 ottobre sia un’esecuzione è chiaro anche agli inquirenti elvetici, che negli chalet vallesani scoprono cadaveri con le mani legate, altri con un colpo di pistola alla nuca, altri ancora con un sacco di plastica intorno al collo. L’onda lunga del massacro, sul quale ancora restano ampie zona d’ombra, avrà due ulteriori capitoli: nel ’95, sedici cadaveri disposti a stella nel massiccio francese del Vercors, e il 23 marzo del ’97, quando a Saint-Casimir, sempre in Canada, sempre nella provincia del Québec, verranno ritrovati i resti carbonizzati di altre cinque persone. In totale, in tre anni, settantaquattro morti, tra i quali trenta svizzeri, trenta francesi e dieci canadesi.


Cheiry (FR), ottobre 1994 (Keystone)

‘Noi abbandoniamo questa società’

Le vittime vengono rapidamente ricondotte all’Ordine del tempio del sole (Ots), setta al tempo sconosciuta in Svizzera. Anche la ‘rivendicazione’ è rapida: “Noi abbandoniamo così questa società in cui l’Uomo di Cuore e di Spirito è sistematicamente deriso e bandito a causa della sua Fede e della sua appartenenza a un Ordine Universale, i cui parametri non sono di questo mondo”. Pubblicato il 7 ottobre, è l’incipit di ventuno deliranti cartelle inviate alla stampa romanda. Ma ben prima del documento, i nomi che si fanno sono subito due: Joseph Di Mambro, fondatore dell’Ots e proprietario di uno degli chalet di Salvan, e Luc Jouret, il guru. L’ex sindaco di Cheiry li racconta agli inviati come “cortesi e molto discreti”; Alessandra, figlia del gerente di un esercizio di Salvan, definisce Jouret “un tipo simpatico e tranquillo, mi aveva anche regalato un suo libro”. Tra le vittime, una nipote di ticinesi; lo zio di Viganello la descrive “cambiata, evasiva. Parlava di Cheiry, di coltivazioni biologiche”.
Il mandato di cattura internazionale spiccato nei confronti delle due menti non avrà esito: Di Mambro verrà riconosciuto dai parenti il 9 di ottobre tra le vittime di Salvan e così Jouret, identificato dal dossier dentario di lì a poco. Alla fine, tanto in Svizzera quanto in Canada e più tardi in Francia, nessuno sarà mai incriminato per ‘la fine del mondo’.


La stanza principale del tempio sotterraneo dell’Ots a Cheiry (FR), ottobre 1994 (Keystone)

La setta

Un addio anticipato, o l’Apocalisse su commissione

Agli inizi degli anni 80, le teorie del naturopata belga Luc Jouret affascinano chi periodicamente e in ogni epoca sostiene che l’Apocalisse sia questione di giorni; è in questo alone di esoterismo che nel 1983 vede la luce a Ginevra un ordine neo-templare che riunisce diversi gruppi esoterici, i cui fondatori sono il naturopata di cui sopra, che dice di avere sperimentato più volte la trascendenza, e il franco-canadese Joseph Di Mambro, sin dagli anni 50 praticante di spiritismo e occultismo. A Di Mambro si deve, nel luglio del 1978, l’istituzione della Fondazione Golden Way, della quale sarà il primo presidente, poi sostituito dal direttore d’orchestra svizzero Michel Tabachnik.

Se molti adepti (cfr. ‘laRegione’ del 25 ottobre 2006) racconteranno l’esperienza come un caleidoscopio di apparizioni e manifestazioni sovrannaturali con tanto di “fuoriuscita di flash luminosi” e voci annunciatrici di messaggi apocalittici (decriptabili però dai soli capi), altri affiliati parleranno di più terrene messe in scena. È del 1984, invece, la nascita dell’Ordine internazionale cavalleresco di tradizione solare (sulle ceneri di una precedente e quasi omonima associazione riconosciuta nel 1964 da Ranieri di Monaco, amico d’infanzia del fondatore); nel 1991, la mutazione in Ordine del tempio del sole, con reclutamento di adepti principalmente in Francia, Svizzera, Canada e Australia grazie a un alone di felicità e vicinanza alla terra e alla natura veicolati tramite stampa e spot pubblicitari; il tutto mentre la setta affina il transito verso Sirio, “luogo mitico del cosmico benessere”, e cioè il suicidio di massa.

Ma i motivi mistici potrebbero non essere i soli a giustificare le stragi. Sin dalle ore successive ai fatti di Cheiry e Salvan, infatti, si parla di possibili divergenze d’ordine finanziario, lotte interne alla setta, giri valutari all’estero, soldi sottratti agli adepti, presunte società ombra nelle quali il denaro sarebbe stato dirottato e tutto quanto di fondato o di complottistico potrebbe aver affrettato la dipartita, temi che terranno banco fino al processo di Grenoble per i morti di Vercors (che per qualcuno sarebbero stati opera di sicari dei ‘poteri forti’ francesi).


Materiale dell’Ots ritrovato sulla scena del crimine a Morin Heights, Québec, Canada (Keystone)

L’epilogo

‘Sono solo sproloqui esoterici: Tabachnik sia assolto’

Nella seconda metà degli anni 70, le millantate capacità medianiche di Di Mambro avevano sedotto anche il direttore d’orchestra svizzero Michel Tabachnik, entrato a far parte della Fondazione Golden Way dopo un incontro nel quale il Di Mambro gli avrebbe aperto il suo “giardino segreto”.
Sfumato il processo per i due fondatori, identificati tra i morti di Salvan a distanza di tre giorni l’uno dall’altro, Tabachnik è dunque l’unica persona perseguita penalmente per gli omicidi-suicidi dell’Ots, reo di essere stato – con proclami e scritti – una sorta di ideologo dell’Ordine pur non essendone membro. Il musicista verrà definitivamente prosciolto da ogni accusa il 20 dicembre del 2006 dalla Corte d’appello di Grenoble per la morte dei sedici adepti – otto svizzeri e otto francesi – ritrovati il 23 novembre del 1995 sul massiccio del Vercors, disposti a stella attorno a un falò e con colpi d’arma da fuoco nel corpo.
“Le teorie del mio assistito – sosterrà il suo legale prima della sentenza d’appello (cfr. ‘laRegione’ del 21 dicembre 2006) – sono tali sproloqui esoterici che non possono aver provocato un bel nulla fra gli adepti”. E che dunque “sanzionare le elucubrazioni di Michel Tabachnik equivarrebbe a punire un delitto di opinione”. Il direttore d’orchestra verrà così definitivamente assolto anche dalla giustizia francese, dopo quella svizzera espressasi dieci anni prima.

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