Svizzera

Fifa, la Corte d'Appello conferma la ricusa di Lauber

Il procuratore generale della Confederazione aveva posto un'istanza di revisione sulla decisione della Corte dei reclami penali

Keystone
11 luglio 2019
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Altro colpo per Michael Lauber. La Corte d'Appello del Tribunale penale federale (Tpf), presieduta dalla giudice Claudia Solcà – si legge nel comunicato allegato alla decisione presa ieri – ha dichiarato "manifestamente inammissibile" l'istanza di revisione chiesta dal procuratore generale della Confederazione sulla sua ricusazione decisa dalla Corte dei reclami penali del Tpf, nell'ambito delle inchieste che sono state avviate sul caso Fifa. Inchieste partite dal Ministero pubblico della Confederazione per "asseriti reati contro il patrimonio commessi ai danni della Fifa".

La richiesta di Lauber partiva da una notizia data dal Tages-Anzeiger il 4 luglio: Bomio-Giovanascini, durante una gita del gruppo parlamentare del Ps, lo avrebbe definito "non rieleggibile" perché in una situazione "insostenibile". Cinque giorni dopo la gita, la Corte dei reclami penali presieduta proprio da Bomio-Giovanascini ha accolto la richiesta di ricusazione nei confronti di Lauber, reo di aver violato il Codice di procedura penale, non avendo verbalizzato gli ormai famosi tre incontri informali con il presidente della Fifa Gianni Infantino. Il pg era sospettato di parzialità, e il Tpf ha in seguito ritenuto fondato tale rimprovero.

Lauber ha presentato l'istanza di ricusa perché il ‘senatore’ del Ps Claude Janiak gli ha riferito le parole dette dal giudice durante la gita in questione.

Istanza di ricusa, però, dichiarata "inammissibile" dalla Corte d'appello del Tpf.

 

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