Svizzera

Morto uno dei feriti nella valanga in Vallese

C'è una vittima a Crans-Montana, dove le ricerche di eventuali altre persone travolte sono state nel frattempo sospese

Keystone
20 febbraio 2019
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È stato aggiornato stamane a un morto e tre feriti il bilancio della valanga che ieri pomeriggio ha investito alcuni sciatori sopra Crans-Montana, in Vallese. È infatti morto durante la notte all'ospedale di Sion un uomo che era stato ricoverato in gravi condizioni. La polizia cantonale ha precisato che la vittima è un francese di 34 anni che lavorava come pattugliatore sulle piste del comprensorio sciistico.

Le ricerche di eventuali dispersi sotto la valanga sono proseguite per tutta la notte. Stamane sono state interrotte ma riprenderanno "se la situazione lo esige", ha indicato la polizia, precisando che i soccorritori non hanno trovato altre persone sepolte sotto la coltre nevosa e che non sono stati segnalati dispersi.

La valanga - che ha provocato il ferimento di altre tre persone, esse pure ricoverate a Sion - si è staccata verso le 14.15 sulla pista nera Kandahar, la più alta del comprensorio, che scende dalla cima Pointe de la Plaine Morte (2926 m). La massa di neve, con un fronte largo 100 metri, si è distesa su 840 metri, di cui circa 400 sulla pista nella zona detta Passage du Major, a circa 2500 metri d'altitudine. Una vasta operazione è scattata immediatamente impegnando pompieri, otto elicotteri, cani, militari, nonché maestri delle scuole di sci e lo staff delle stazioni sciistiche vicine, per un totale di 244 persone.

Cause al vaglio

Per chiarire le circostanze dell'accaduto il Ministero pubblico vallesano ha aperto un'inchiesta. Due ipotesi sono attualmente all'esame: la valanga è stata causata da sciatori oppure è stato un evento spontaneo dovuto alle condizioni meteorologiche. Secondo il nivologo Robert Bolognesi, si è trattato di un avvenimento eccezionale, tanto più che a questa altitudine l'aumento della temperatura è relativo. "Non penso che il rischio sia stato sottovalutato. Questa valanga si è staccata sopra la quota abituale delle 'valanghe da reptazione', o 'di slittamento'".

Nel suo bollettino di ieri mattina alle 08.00, l'Istituto per lo studio della neve e delle valanghe SLF di Davos indicava che con il rialzo termico e l'irradiazione solare diurni erano da aspettarsi in giornata sotto i 2500 metri "valanghe bagnate e per scivolamento di neve" e che queste ultime potevano "raggiungere dimensioni grandi". Il rischio era tuttavia considerato soltanto "moderato" (livello 2 su una scala di 5).

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