Svizzera

Nuovo processo per Stephan Schmidheiny

Il giudice d'udienza preliminare di Napoli ha rinviato a giudizio l'imprenditore svizzero per la questione dell'esposizione all'amianto

La giustizia chiama all'appello Schmidheiny
25 gennaio 2019
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Il giudice dell'udienza preliminare (gup) di Napoli, Alessandra Ferrigno, ha rinviato a giudizio Stephan Schmidheiny. L'imprenditore svizzero è sospettato di omicidio volontario in relazione all'esposizione all'amianto in uno stabilimento dell'impresa Eternit della città partenopea. Il processo inizierà il 12 aprile, riportano i media italiani.

Il gup ha così accolto la richiesta dei pubblici ministeri. Schmidheiny ha già dovuto affrontare la giustizia italiana, in relazione ai casi di malattie e decessi da far risalire all'amianto nelle quattro fabbriche del gruppo Eternit nella Penisola.

L'uomo d'affari nel 2012 era stato condannato a sedici anni di prigione per aver causato la morte di quasi 3'000 persone che lavoravano o vivevano nei pressi degli stabilimenti di Eternit Italia. Nel giugno 2013, in appello, la pena era stata aumentata a 18 anni da trascorrere dietro le sbarre. A ciò si aggiungono le diverse decine di milioni di euro di risarcimento riconosciute a numerose parti civili.

La Corte di Cassazione aveva però annullato la sentenza di condanna nel novembre 2014, giudicando i fatti imputati allo svizzero ormai prescritti. "Ci auguriamo che questa volta non riesca a uscire dalle maglie della giustizia italiana", ha dichiarato oggi il presidente dell'Osservatorio nazionale amianto (Ona) italiano Ezio Bonanni.

Secondo l'avvocato di Schmidheiny, le accuse sono "grottesche". Anzi, il suo cliente ha agito in maniera responsabile, salvando la vita a molte persone, ha aggiunto il legale in un comunicato. Inoltre, un nuovo processo violerebbe i diritti umani fondamentali, in quanto il principio "ne bis in idem" impedisce di perseguire qualcuno due volte per gli stessi avvenimenti.

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