Svizzera

Dodici anni per aver ucciso un richiedente l'asilo

Un georgiano aveva accoltellato a morte un congolese presso nel canto Neuchâtel. Il tribunale di Val de Ruz ha giudicato l'imputato colpevole di omicidio

Archivio Ti-Press
30 agosto 2018
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Un anno fa ha ucciso a coltellate un congolese di 43 anni durante una rissa nell'alloggio per richiedenti asilo di Fontainemelon, nel canton Neuchâtel. L'autore del delitto, un georgiano di 37 anni, è stato condannato oggi a 12 anni di reclusione e a 15 di espulsione.

Il georgiano dovrà inoltre versare un riparazione per torto morale di 15mila franchi alla moglie della vittima, di 10mila ad ognuno dei figli (tutti minorenni) e di 2'000 al fratello. Sono poi a suo carico 34'100 franchi di spese giudiziarie. L'accusa aveva richiesto una pena detentiva di 16 anni correlata con 15 anni di espulsione dalla Svizzera. La difesa chiedeva al massimo 12 anni.

Il Tribunale di Val de Ruz ha ritenuto l'imputato colpevole di omicidio ma non di assassinio. Il presidente della corte, Alain Rufener, ha spiegato che "la sua colpa è grave" e che egli ha mostrato determinazione, ma nel suo agire non c'è stato accanimento, né violenza estrema, né freddezza. Per stabilire la pena è stata presa in considerazione anche una perizia psichiatrica che ha attestato una responsabilità leggermente scemata dell'uomo.

La difesa ha ricordato che il suo cliente in condizioni normali non avrebbe reagito con tanta violenza, ma viveva giorni difficili: "soffriva di un forte mal di denti e aveva appena appreso notizie molto cattive", in particolare che avrebbe dovuto lasciare la Svizzera.

Il fatto di sangue è avvenuto il 12 settembre del 2017, in seguito a una lite per l'uso di lavandino per rigovernare. La vittima, alterata dai fumi dell'alcol, avrebbe provocato il georgiano cercando di usare lo stesso rubinetto per lavare i piatti quando molti altri erano liberi.

Secondo l'atto d'accusa, il diverbio è iniziato con un alterco e una serie di spintoni. In seguito il georgiano ha chiesto al congolese di uscire dal centro per richiedenti e battersi all'esterno. L'africano, avvertito da alcuni residenti che il caucasico aveva nascosto un coltello nella manica, ha rifiutato.

Il georgiano è allora rientrato nel refettorio, ha lanciato in testa al congolese un vaso di marmellata, gli è saltato addosso e lo ha accoltellato prima ad una tempia e poi al cuore. Un residente del centro ha disarmato l'assalitore. Quest'ultimo si è poi dato alla fuga. È stato arrestato dopo una breve operazione di ricerca della polizia neocastellana.

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