Svizzera

Gli ultracinquantenni disoccupati faranno discutere la politica

Per le associazioni che rappresentano i senza lavoro con più di 50 anni il problema è sottovalutato e hanno quindi lanciato un'iniziativa popolare

Archivio Ti-Press
24 luglio 2018
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La politica, che lo voglia o no, ora dovrà occuparsi dei disoccupati ultracinquantenni e prendere posizione sul tema grazie al lancio di un'iniziativa popolare. Per le associazioni che rappresentano i senza lavoro in questa fascia di età, il problema finora è stato sottovalutato, eppure rappresenta una vera e propria "bomba a orologeria" che nei prossimi anni causerà ingentissimi costi sociali.

La raccolta di firme per l'iniziativa popolare "LPP - Lavoro invece di povertà", lanciata dall'associazione Workfair 50+, è iniziata il 10 luglio. Nessun partito per il momento ha deciso di sottoscrivere la proposta, che prevede l'introduzione di un contributo unico della cassa pensione indipendente dall'età, "ma abbiamo avuto reazioni molto positive e PPD e Partito evangelico ci hanno chiesto un incontro per illustrare il nostro testo", ha spiegato a Keystone-ATS Pierre Bayerdörfer del comitato direttivo.

"Molti ultracinquantenni rischiano il licenziamento a causa dei costi elevati della cassa pensione a partire dai 45 anni e sono sempre più frequenti i casi di sostituzione con dipendenti 'meno costosi', soprattutto in Ticino e a Ginevra. La nostra proposta vuole impedire che il lavoratori cosiddetti 'anziani' vengano discriminati per cause economiche", ha aggiunto.

"Un cinquantenne che prima finisce in disoccupazione poi in assistenza, dopo aver speso i risparmi e liquidato i suoi averi, una volta arrivato alla pensione dovrà richiedere le prestazioni complementari e se verrà ricoverato in casa anziani i costi ricadranno sulle collettività", spiega Bayerdörfer.

L'associazione calcola che a seconda dell'età e delle condizioni di salute, un disoccupato "anziano" potrebbe costare anche diversi milioni. "Piuttosto che spendere tutti questi soldi in aiuti, sarebbe meglio investire in misure specifiche per favorire il reinserimento degli ultracinquantenni nel mondo del lavoro", aggiunge Pierre Bayerdörfer.

Anche la Conferenza svizzera delle istituzioni dell'azione sociale (COSAS), preoccupata per l'esplosione dei costi sociali, ha proposto in febbraio che gli "over 55 anni" rimasti senza lavoro continuino ad essere coperti dall'assicurazione contro la disoccupazione (AD) fino all'età di pensionamento.

La maggioranza delle persone che esaurisce il diritto alle indennità a quell’età - spiega la COSAS - non riesce ad ottenere un impiego che garantisca almeno il minimo vitale. Chi è iscritto agli Uffici regionali di collocamento e ha versato contributi per almeno 20 anni quindi dovrebbe continuare a ricevere indennità che garantiscano un'esistenza dignitosa, come avviene per le prestazioni complementari AVS/AI.

Interrogati sui costi della proposta, i responsabili dell'organizzazione hanno spiegato che tutto dipenderà dall'atteggiamento delle aziende: se assumeranno gli over 55 anni non costerà nulla, se invece continueranno a licenziarli e discriminarli allora questa soluzione sarà molto onerosa. "È l'economia che ha il controllo sui costi", hanno sottolineato.

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