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Disagio psichico sempre più giovane

Attivo da circa un anno, il reparto pedopsichiatrico del Civico di Lugano offre un’istantanea sul fenomeno

8 novembre 2021
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Buongiorno lettrici e lettori,

l’edizione di oggi apre con un’intervista a Rafael Traber, direttore dei Settori dell’Organizzazione sociopsichiatrica cantonale che analizza la radiografia del reparto di pedopsichiatria dell’Ospedale Civico di Lugano, a circa un anno dalla sua apertura. Il reparto finora prende in cura preadolescenti e adolescenti fino ai 15 anni attraverso un approccio multidisciplinare, grazie anche a una squadra di diverse figure professionali. Da dicembre 2020, sono stati ricoverati 54 giovani pazienti con disagio psichico; fra le cause: tentato suicidio, autolesionismo, disturbi dell’alimentazione… fenomeni di cui è difficile stabilire le cause.

Il secondo servizio in evidenza è la testimonianza di Zoé drogata inconsapevolmente durante una serata in discoteca a Ginevra. Un fenomeno non estraneo al resto della Svizzera che può avere importanti ripercussioni, soprattutto quando l’assunzione dello stupefacente (sebbene non volontaria) è fatta insieme a bevande alcoliche: a spiegarlo è il direttore medico e scientifico dell’Istituto di scienze farmacologiche della Svizzera italiana Alessandro Ceschi.

Dalla Svizzera romanda approdiamo a Bellinzona, dove da trent’anni si svolgono le attività del Gruppo mamma bambino. La nascita e la storia di questa realtà sono raccontate da Evelina Baranzini, diplomata in pedagogia infantile, nonché responsabile del gruppo. Gli incontri si tengono all’ex Stallone settimanalmente e sono momenti importanti di socializzazione e integrazione, anche grazie ad attività varie.

Ecco quindi il progetto pilota per una rete culturale inclusiva nel cantone durato un anno e raccontato dal direttore di Pro Infirmis Ticino Danilo Forini. L’iniziativa, in collaborazione con la Supsi, ha cercato soluzioni per proporre attività culturali che siano inclusive e favoriscano la partecipazione alla vita sociale di persone con disabilità, confrontate ancora troppo spesso con un’offerta ad hoc discriminante.

Per finire, voliamo oltreoceano con il commento di Roberto Antonini che si sofferma sul paradosso delle elezioni presidenziali nicaraguensi. Il già tre volte presidente Daniel Ortega, ex capo guerrigliero sandinista, ha – si fa per dire – “sbaragliato” la concorrenza a suon di repressione e legge liberticida, disfandosi degli avversari. Figlio di un movimento di liberazione e “rivalsa dei diseredati dai soprusi dei potenti”, Ortega ha incoerentemente vestito i panni del dittatore.

Buona lettura e buona giornata!

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