Estero

Israele approva 19 nuovi insediamenti in Cisgiordania

21 dicembre 2025
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Nulla pare rallentare i piani espansionistici israeliani in Cisgiordania. Né l'altolà espresso dal presidente americano Donald Trump a ottobre, né gli appelli contro le violenze dei coloni da parte di diversi governi, né il recentissimo allarme lanciato dall'Onu sull'aumento "incessante" di occupazioni di terre, le quali "minacciano la fattibilità di uno Stato palestinese". Il nucleo duro del governo di Benjamin Netanyahu tira dritto e annuncia l'approvazione di 19 nuovi insediamenti nella regione: una mossa con cui diventano 69 le colonie israeliane autorizzate negli ultimi tre anni.

Come sottolineato da un esultante Bezalel Smotrich, ministro delle Finanze appartenente all'ala di estrema destra del governo, questo ritmo di allargamento delle colonie israeliane in territori palestinesi, generalmente considerate illegali in base al diritto internazionale, "è a livelli record". Gli obiettivi principali della decisione – ha aggiunto – sono due: permettere "al popolo di Israele" di "tornare nella propria terra" e "bloccare la creazione di uno Stato terrorista palestinese". Il nuovo piano, sottolinea la testata Haaretz, riguarda anche quattro insediamenti evacuati nel 2005 nell'ambito di una legge definita "di disimpegno" e che ora, secondo le intenzioni del governo Netanyahu, potranno essere ristabiliti.

"A vent'anni di distanza, stiamo rimediando a una dolorosa ingiustizia", ha commentato in merito Smotrich, secondo cui l'autorizzazione di nuove colonie è un'iniziativa di "sionismo semplice, corretto e morale". Tali progetti sono stati quindi approvati dal gabinetto di sicurezza, composto da una cerchia ristretta di membri del governo. Nell'immediato, l'annuncio è stato accolto da un sostanziale silenzio della comunità internazionale.

La decisione che rende felici i falchi di Netanyahu è arrivata mentre sia in Cisgiordania sia a Gaza il sangue continua a scorrere, nonostante la tregua tra Israele e Hamas in vigore da ottobre e i negoziati in corso tra più Paesi per consolidare la de-escalation. Secondo fonti locali, a Gaza City oggi tre civili sono stati uccisi in attacchi di droni israeliani e almeno tre donne di una stessa famiglia sono morte nel crollo di una casa precedentemente danneggiata da bombardamenti. Ieri, invece, militari israeliani hanno ucciso nel nord della West Bank un 16enne e un 22enne dopo che questi ultimi, secondo l'esercito israeliano (Idf), avevano attaccato i soldati. A circa 24 ore di distanza, nella stessa zona sono stati riportati scontri tra coloni e palestinesi, con le forze israeliane che avrebbero aperto il fuoco ferendo alcuni residenti locali e fatto scattare arresti.