Estero

Gli Stati Uniti concedono licenza temporanea per transazioni con Danijel Dragičević, collaboratore di Milorad Dodik

L'esenzione è limitata a transazioni personali, non rimuove Dragičević dalla lista sanzioni né sblocca beni; provvedimento inserito nel più ampio regime sanzionatorio nei Balcani

15 ottobre 2025
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L'Office of Foreign Assets Control (OFAC) del Dipartimento del Tesoro degli Stati Uniti ha rilasciato una licenza temporanea che consente determinate transazioni con Danijel Dragičević, capo di gabinetto di Milorad Dodik - il leader nazionalista serbo-bosniaco al quale è stato revocato il mandato di presidente della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina - e che è nella lista nera degli Stati Uniti dal gennaio 2025. Tale decisione, si è appreso a Sarajevo, non significa la rimozione di Dragičević dalla lista delle sanzioni, ma rappresenta piuttosto un'esenzione temporanea e strettamente limitata.

Secondo i termini della licenza, sono consentite solo le transazioni che coinvolgono personalmente Dragičević, mentre tutte le attività che andrebbero a beneficio di altre persone o entità sanzionate rimangono vietate. La licenza non consente lo sblocco dei beni, il trasferimento di fondi bloccati o l'esecuzione di sentenze relative ai beni bloccati. Tutte le transazioni finanziarie devono essere contrassegnate da un numero di licenza per evitarne il blocco automatico nel sistema bancario statunitense.

La decisione delle autorità statunitensi è arrivata pochi giorni dopo che il New York Times ha riportato che il Dipartimento del Tesoro, su richiesta del Dipartimento di Stato, aveva temporaneamente allentato le sanzioni contro Dragičević, sottolineando che simili esenzioni potrebbero presto essere concesse ad altri collaboratori di Milorad Dodik. Il 17 gennaio scorso Danijel Dragičević è stato inserito nella lista statunitense delle persone sanzionate per "aver partecipato ad attività che compromettono l'accordo di pace di Dayton e la stabilità della Bosnia-Erzegovina".

Gli Stati Uniti hanno 398 sanzioni attive contro individui, aziende e organizzazioni dei Balcani occidentali, per motivi di corruzione e attività destabilizzanti. Di gran lunga il maggior numero di sanzioni riguarda la Bosnia ed Erzegovina - 177, seguita da Serbia (80), Kosovo (60), Macedonia del Nord (46), Albania (23) e Montenegro (11). Una misura sanzionatoria riguarda un cittadino croato.

Tra i sanzionati negli ultimi anni figurano esponenti di alto rango, come Milorad Dodik, i ministri del governo serbo Aleksandar Vulin e Nenad Popović, l'ex primo ministro della Macedonia del Nord Nikola Gruevski, l'ex presidente di Serbia e Montenegro Svetozar Marović e l'ex primo ministro della Federazione di Bosnia ed Erzegovina (una delle due entità del Paese), Fadil Novalić.