Re Carlo III coinvolto nella spy story del principe Andrea e dell'imprenditore cinese

Re Carlo III è stato trascinato nella recente spy story, con tanto di caso di sicurezza nazionale, che ha travolto il principe Andrea per i suoi stretti legami personali ed economici con un imprenditore cinese bandito dal Regno Unito, Yang Tengbo, in quanto accusato dai servizi segreti di spionaggio in favore di Pechino.

È emersa infatti la testimonianza di Dominic Hampshire, ex stretto consigliere del duca di York, secondo cui Carlo, quando era ancora erede al trono, venne a conoscenza dei rapporti economici del fratello con l'imprenditore, in particolare della possibilità di investire in un fondo chiamato Eurasia per permettere ad Andrea, da poco caduto in disgrazia per il coinvolgimento nello scandalo del defunto faccendiere-pedofilo americano Jeffrey Epstein, di garantirsi degli introiti finanziari. La testimonianza di Hampshire rientra tra i documenti processuali resi disponibili ai media riguardanti il ricorso perduto da Yang contro il divieto di ingresso imposto da Londra.

Dei rapporti con l'imprenditore cinese erano a conoscenza anche i più stretti collaboratori di allora della regina Elisabetta, in un periodo in cui Yang non solo non era ancora sospettato dal controspionaggio britannico - venne fermato per la prima volta dalla polizia nel 2021 - ma, anzi, era ben introdotto ai livelli più alti tanto da farsi fotografare al fianco di ex primi ministri conservatori, come David Cameron e Theresa May. In precedenza inoltre si era avvicinato a figure di spicco anche del Labour. Hampshire ha anche affermato che il duca era un "prezioso tramite" per i rapporti con la Cina e che scambiava lettere col presidente Xi Jinping, oltre a mandargli gli auguri di compleanno con cadenza annuale. Un tipo di comunicazione che veniva "incoraggiata" da Elisabetta II, scomparsa nel 2022. Il tutto rientrava nella soft diplomacy della monarchia di allora a fronte dei buoni rapporti che correvano a quel tempo tra Londra e Pechino.