stati uniti

Speaker della Camera, prima bocciatura per l’uomo di Trump

Jim Jordan ottiene 200 voti, gliene servivano 217. Sonp venti i repubblicani che gli hanno voltato le spalle

Il candidato di Trump, Jim Jordan
(Keystone)
17 ottobre 2023
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Protetto di Donald Trump, idolo degli ultraconservatori, fondatore del potente Freedom Caucus, il gruppo dei repubblicani alla Camera americana più a destra del partito. Jim Jordan ha perso il primo voto per diventare il 56esimo speaker americano per l'opposizione dell'ala moderata del Grand old party.

Nel bel mezzo di un conflitto in Medio Oriente che si aggrava ogni giorno e la guerra in Ucraina che è lontana dalla fine e con una legge di bilancio da approvare entro metà novembre, il 59enne presidente della commissione giustizia ha annunciato che intende fare "whatever it takes", "tutto quello che sarà necessario", per ottenere il martelletto ma alla prima votazione ha ottenuto soltanto 200 dei 217 necessari a vincere, con 20 repubblicani che gli hanno voltato le spalle. Per contro, il candidato democratico Hakeem Jeffries ne ha ottenuti ben 212 e ha rivendicato "l'unità del suo partito" di fronte al caos dei repubblicani.

Curriculum controverso

Celebrità dell'estrema destra, ex campione di wrestling alle superiori e all'università Jordan è guardato con sospetto da una parte del suo partito, con uno ex speaker della Camera che lo ha definito un "terrorista politico" e Liz Cheney che una volta ha riassunto così la sua opinione su di lui, "that fucking Jim Jordan". Sospettato di abusi sessual alla Ohio State University, dove è stato allenatore di wrestling prima di entrare in politica, ideologicamente coinvolto nell'assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, si è rifiutato di collaborare con la Commissione speciale che indagava sull'attacco nonostate fosse stato convocato a testimoniare. Di lui il tycoon ha detto "è una super star della politica" e Jordan del tycoon porta avanti il messaggio più estremista.

Si torna alla carica

Nel frattempo i democratici si preparano a una vittoria dell'ultraconservatore e studiano il modo di sfruttare le polemiche attorno a lui per riconquistare i quattro seggi necessari per riottenere la maggioranza della Camera alle elezioni del prossimo anno. "È fondamentale che il nostro gruppo parlamentare renda chiaro agli elettori quanto sia estremista il deputato Jordan e quanto da speaker possa avere un impatto negativo sulle famiglie dei lavoratori in tutto il paese, minacciare le regole democratiche e indebolire le relazioni con i nostri alleati", si legge in un memo del Democratic Congressional indirizzato ai democratici della Camera. Nella nota si invita, inoltre, deputati e senatori dem a considerare e presentare tutto il Grand old party come schiavo degli estremisti. "Sembra che non ci siano più moderati tra i repubblicani in grado di opporsi all'estrema destra".

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