Germania

Scholz: ‘La pace senza libertà si chiama oppressione’

Il cancelliere federale tedesco è intervenuto al forum ‘L'audacia della pace’, insieme al presidente di Sant'Egidio Marco Impagliazzo

(Keystone )
12 settembre 2023
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"La Germania è oggi un Paese che tende la mano con la più profonda convinzione a chi cerca con audacia la pace". Lo ha detto il cancelliere federale tedesco, Olaf Scholz, intervenendo martedì al forum "L'audacia della pace", insieme al presidente di Sant'Egidio Marco Impagliazzo, nella giornata conclusiva dell'incontro internazionale promosso dalla Comunità a Berlino.

"Oggi probabilmente nessuno in Europa desidera la pace quanto gli ucraini – ha sottolineato –. Ogni giorno difendono la loro libertà, la loro patria, le loro vite contro le ubriacature di potere imperialistiche e storicamente cieche dei governanti del Cremlino". Secondo Scholz, "il piano di pace che il presidente Zelensky sta promuovendo in tutto il mondo esprime chiaramente questo anelito di pace". Allo stesso tempo, "dobbiamo guardarci dalle soluzioni fasulle che hanno la parola ‘pace’ solo nel nome".

La pace senza libertà si chiama oppressione – ha proseguito –. La pace senza giustizia si chiama dittatura. Per questo motivo sosteniamo pienamente le richieste dell'Ucraina per una pace giusta che rispetti i principi della Carta delle Nazioni Unite. Che rispetti i principi di integrità territoriale e indipendenza". "Per questo sosteniamo le ucraine e gli ucraini nella difesa della loro patria – ha detto ancora –. Lo facciamo anche fornendo armi".

"Questa decisione non è stata facile per noi, e non la prendiamo alla leggera – ha aggiunto il cancelliere tedesco –. Proprio perché conosciamo l'impatto delle armi che forniamo, ci stiamo coordinando da vicino e stiamo continuamente esaminando molto attentamente ciò che è necessario e ciò che è responsabile nella situazione attuale".

Secondo Olaf Scholz, "la legge deve superare la violenza, non il contrario. Qualunque altra posizione porterebbe al riconoscimento della legge del più forte". E "dove conduca questa strada lo abbiamo imparato fin troppo bene in secoli di sfruttamento coloniale e distruzione bellica".

"Ne consegue che continueremo a sostenere l'Ucraina nel suo diritto all'autodifesa finché sarà necessario – ha detto ancora –. Lo ritengo necessario non solo dal punto di vista politico e strategico, ma anche in termini di etica della pace". "Perché la difesa della propria esistenza contro l'aggressore è il prerequisito perché un'Ucraina indipendente e libera possa ritrovare la pace e perché la dirigenza russa sia disponibile a un vero negoziato – ha aggiunto il cancelliere tedesco –. "Questa realtà deve essere il punto di partenza della nostra ricerca della pace".

Di recente, "con il nostro sostegno e quello di molti altri Paesi amici, l'Ucraina è riuscita a sedersi al tavolo con i principali Stati asiatici, africani e latinoamericani, tra cui Cina, India, Egitto, Arabia Saudita e Brasile". "Insieme stiamo ora lavorando per sviluppare i diversi aspetti della formula per la pace in Ucraina e i principi per una soluzione pacifica", ha sottolineato Scholz. "Non è semplice, anche alla luce delle diverse percezioni che si hanno nel mondo della guerra russa – ha riconosciuto –. Sono necessari tempo e impegno. Tempo che, purtroppo, non abbiamo, perché la Russia continua nel frattempo a bombardare, torturare e uccidere in Ucraina".

"Ma per quanto il tempo incalzi – ha concluso Scholz –, Papa Francesco ha ragione quando descrive il lavoro per la pace come un lavoro di artigiani pazienti. È una descrizione davvero calzante".

Al termine del suo intervento, il cancelliere Scholz ha risposto alle domande di alcuni dei partecipanti al forum, che si è svolto nella sede di Axica in Pariser Platz, davanti alla Porta di Brandeburgo.

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