sudamerica

Scontri e violenze in Cile nell’anniversario del golpe

Il documento del presidente Boric per la ‘democrazia oggi e sempre’ non è piaciuto ad alcuni manifestanti incappucciati nel giorno del ricordo di Allende

Le candele accese per ricordare Salvador Allende
(Keystone)
11 settembre 2023
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La figura del presidente Salvador Allende, vittima 50 anni fa di un brutale colpo di stato, è stata ricordata in Cile in un clima di grande esaltazione dei valori della democrazia, segnato in parte però dalle violenze di sparuti gruppi di manifestanti incappucciati che non hanno esitato a scontrarsi con la polizia e a danneggiare vari edifici pubblici.

Gli incidenti

Gli incidenti sono avvenuti nel corso di un corteo del Coordinamento nazionale per i diritti umani e sociali, che per la prima volta dal 2005 era stato autorizzato a transitare lungo la calle Morandé, sul lato orientale del palazzo presidenziale della Moneda. E proprio là un gruppo di alcune decine di persone vestite di nero e incappucciate, hanno lanciato pietre, bastoni e rudimentali ordigni esplosivi che hanno danneggiato le pareti dell'edificio e infranto i vetri di almeno sei suoi finestroni. Le forze dell'ordine hanno cercato di isolare gli attaccanti, senza riuscirvi completamente, per cui i disordini si sono ripetuti in altri punti della città, fino al Cimitero generale, punto di arrivo della marcia, dove sono stati compiuti altri vandalismi. In un comunicato a fine giornata i carabineros hanno fornito un bilancio in cui si parla di ingenti danni materiali, l'arresto di undici persone e il ferimento di sei agenti.


Keystone
Il presidente Gabriel Boric sul palco

La cerimonia

I disordini non hanno impedito lo svolgimento della cerimonia presieduta dal presidente Gabriel Boric, che ha presentato il documento ‘Democrazia oggi e sempre’, firmato dai quattro ex presidenti cileni viventi (Eduardo Frei, Ricardo Lagos, Michelle Bachelet e Sebastian Pinera). Durante l'evento culturale che ha preceduto gli interventi finali, alle 11.52 (le 16.52 in Svizzera), ora esatta dell'inizio del colpo di stato dell'11 settembre 1973, la speaker della cerimonia ha chiesto ai presenti di osservare un minuto di silenzio.

Prendendo quindi la parola in uno spazio di fronte alla Moneda dopo la figlia di Allende, Isabel Allende Bussi, che ha ricordato i profondi principi democratici del padre, Boric ha parlato a lungo dell'importanza della democrazia. Ha illustrato inoltre il suo Piano nazionale di ricerca di verità e giustizia, che si propone di arrivare a conoscere il destino finale delle 1’162 persone che in Cile sono catalogate come desaparecidos". "Lo Stato li ha fatti sparire - ha sottolineato - e lo Stato deve allora dire dove stanno, per consacrare la verità storica e riparare, per quanto possibile, i danni arrecati". Alla cerimonia non hanno partecipato gli esponenti del centro-destra cileno, molti dei quali, come il capogruppo di Renovación Nacional, Frank Sauerbaum, hanno dichiarato che l'assenza è dovuta al fatto che "Allende non merita omaggi essendo stato forse il peggior presidente della storia del Cile".


L’urlo disperato dei parenti dei desaparecidos

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