america latina

Svolta in Messico, la Corte suprema depenalizza l’aborto

I medici che lo praticano non potranno più essere arrestati. Gli Stati dovranno adeguarsi: le femministe esultano, ma c'è chi fa ostruzionismo

Manifestazione pro-aborto delle donne messicane
(Keystone)
7 settembre 2023
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Svolta in Messico con la decisione della Corte suprema di depenalizzare l'aborto a livello federale, rendendo il Paese uno dei più avanzati in materia non solo in America Latina, ma anche nel mondo. Nel 2021, la Corte aveva già stabilito che nessuna donna dovesse essere incriminata per aver interrotto la gravidanza, ma ora è andata oltre, stabilendo l'obbligo dei centri sanitari statali di agevolare la pratica. Inoltre, vieta che i medici vengano accusati o arrestati per aver effettuato questo tipo di operazione. Dei 32 Stati messicani, solo un terzo (undici) ha nel frattempo modificato le proprie leggi in conformità alla decisione adottata dalla Corte due anni fa.


Keystone
Uno striscione pro-aborto a Città del Messico

La nuova sentenza stavolta ordina di modificare il Codice penale federale per eliminare il reato di aborto, che punisce con una pena da uno a tre anni di carcere i medici e le ostetriche che fanno abortire una donna anche con il suo consenso, oltre a prevedere la sospensione dalla professione per un periodo da due a cinque anni. La misura presa dalla Corte è stata celebrata dalle organizzazioni femministe, in particolare dal Gruppo di informazione della riproduzione scelta (Gire), che l'ha descritta come "un progresso trascendentale che invia un messaggio" ai gruppi conservatori che si oppongono all'aborto.

Solo un primo passo

Allo stesso modo, si elimina "lo stigma" nei confronti delle donne che abortiscono, secondo la relatrice della sentenza, Luis María Aguilar. La risoluzione della Corte ha risposto a un ricorso che era stato presentato proprio dal Gire. L'organizzazione Las Libres, nello Stato di Guanajuato, ha stimato nel 2021 che almeno 200 donne fossero finite in carcere per aver abortito. Gli esperti fanno tuttavia notare che la battaglia per garantire il pieno diritto di aborto alle donne messicane è ancora lunga, dal momento che la Corte suprema non legifera ma risolve azioni di costituzionalità intentate da gruppi sociali o enti, sia pubblici che privati. Resta inoltre da stabilire quale sia il limite temporale entro il quale le donne possono interrompere la gravidanza, dal momento che appena quattro Stati su 32 stabiliscono un periodo massimo di 12 settimane, che può essere aumentato solo in casi particolari (pericolo di vita per la madre o malformazioni del feto).