la guerra in ucraina

Zelensky apre ai negoziati per la Crimea

Le truppe di Kiev avanzano verso Sud: presa Robotyne. Il presidente ora pensa di essere in una posizione di forza e spinge per trattare

Zelensky sul palco di Kiev
(Keystone)
28 agosto 2023
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A Robotyne la bandiera di Kiev sventolava già da alcuni giorni, ma la conferma ufficiale che il villaggio dell'Ucraina meridionale fosse stato liberato dall'occupazione russa ancora non c'era. È arrivata oggi, tramite la viceministra della Difesa Anna Malyar. Una notizia che segue di poche ore l'intervista rilasciata da Volodymyr Zelensky in cui il presidente ucraino non soltanto ha aperto a una possibile soluzione politica sulla Crimea, ma ha addirittura sostenuto che un tale scenario sarebbe "preferibile" perché eviterebbe nuove vittime.

Zelensky non ha mai nascosto che per sedersi al tavolo dei negoziati bisognava essere in una posizione di forza: forse qualcosa di simile sta cominciando a verificarsi. La presa di Robotyne, che si trova nella regione di Zaporizhzhia, potrebbe infatti apparire come una piccola vittoria, ma è in realtà strategicamente importante perché il villaggio si inserisce in uno snodo fondamentale per l'avanzata ucraina verso sud, data la sua posizione che lo vede come uno dei vertici di un triangolo immaginario che comprende anche Mariupol (a circa 150 chilometri) e Melitpol (distante quasi 90 chilometri).

Mosca smentisce

Un'avanzata che Mosca smentisce, riferendo che truppe del Cremlino avrebbero respinto sette tentativi di attacco nelle località di Robotyne e Verbovoe. Sicuramente la controffensiva ucraina sta profondendo uno sforzo importante in quella direzione, come richiesto dagli Stati Uniti che avevano parlato della rottura delle prime linee di difesa russe sul fronte meridionale. Il think tank a stelle e strisce Institute for the Study of War ha spiegato che in quest'area le forze del Cremlino hanno creato una barriera difensiva fatta da campi minati e fossati anticarro ma, una volta superata, ad attendere i soldati ucraini c'è una seconda linea fortificata che appare più facile da penetrare rispetto alla prima.

Attacchi a segno

Sulle retrovie, nelle zone ancora occupate dalle forze russe, il fuoco di Kiev si scaglia ancora su Energodar, la città della regione di Zaporizhzhia dove si trova la centrale nucleare. Dopo aver rivendicato di aver colpito la sede dei servizi segreti russi (Fsb) il 23 agosto, l'intelligence del ministero della Difesa di Kiev (Gur) ha pubblicato il video di un attacco che sarebbe stato portato a termine il 28 agosto in una sede della polizia, dove si sarebbero trovate le forze del leader ceceno Ramzan Kadyrov. Ci sarebbero morti e feriti, ma il numero di questi è difficile da stabilire.

La situazione sul fronte meridionale potrebbe diventare ancora più calda nelle prossime settimane. Il segnale arriverebbe proprio dalle scelte dei vertici ucraini di portare via i bambini da due distretti della regione sud-orientale di Zaporizhzhia, vicine alle zone del fronte dove stanno infuriando i combattimenti. "Dobbiamo evacuare cinque insediamenti, 54 bambini", ha detto Iryna Vereshchuk, vice prima ministra e titolare del dicastero per la Reintegrazione dei territori momentaneamente occupati. Altri 89 piccoli dovrebbero essere allontanati dalla regione di Donetsk.

Obiettivo designato

Intanto la Crimea rimane un obiettivo degli attacchi ucraini di queste settimane, oltre che dei discorsi politici dei vertici di Kiev. L'apertura di Zelensky a una soluzione diplomatica per la penisola annessa dalla Russia nel 2014 è vincolata al raggiungimento dei "confini amministrativi della Crimea": grazie a questi risultati sarebbe "possibile forzare politicamente la smilitarizzazione della Russia" su questo territorio. In poche parole, le azioni militari continuano. La sezione speciale (Sof) delle Forze ucraine ha colpito con droni le postazioni della Guardia costiera russa della Flotta del Mar Nero a Perevalne, facendo vittime e feriti. Mosca, come sempre, nega e riferisce che il missile da crociera e due droni ucraini sarebbero stati abbattuti. E sferra attacchi missilistici sull'Ucraina. In particolare a Kryvyi Rih, città natale di Zelensky, nella regione di Dnipropetrovsk, e a Poltava, nell'omonima regione. Qui le vittime della violenza russa sono state almeno tre.

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