Estero

Inflazione e debito fra le priorità del G20

Malgrado i segnali di rallentamento della contrazione, per il Fondo monetario internazionale è necessario tenere alta la guardia

Le priorità di Bali
(Keystone)
14 novembre 2022
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Le prospettive economiche globali sono ‘più cupe’: l’economia si è indebolita con il materializzarsi di rischi al ribasso e guardando avanti le sfide sono ‘immense’. Il Fondo monetario internazionale presenta al G20 un quadro più difficile di solo un mese fa, quando aveva presentato il World Economic Outlook. Da allora gli indicatori economici hanno mostrato un ulteriore indebolimento.

«Una quota crescente di Paesi del G20 è passata dal trovarsi in territorio di espansione all’inizio dell’anno a livelli che segnalano contrazione», afferma Tryggvi Gudmundsson, economista dell’istituto di Washington. Nonostante i segnali di rallentamento è necessario – esorta il Fondo – continuare a dare la priorità al contenimento dell’inflazione, «così come affrontare gli elevati livelli di debito proteggendo i più deboli». Ribadendo che la politica di bilancio non deve andare contro gli obiettivi di quella monetaria, il Fondo monetario internazionale mette in evidenza la necessità di piani di riduzione del debito più ambiziosi nel medio termine in diverse economie del G20.

«Nel medio termine più ambiziosi piani di riduzione del debito sono desiderabili in diverse economie per ricostituire i cuscinetti fiscali (ad esempio India, Francia, Italia, Giappone, Sudafrica e Spagna)», spiega il Fondo mettendo in evidenza come «la combinazione di una politica di bilancio più rigorosa e di riforme strutturali servirebbe a ridurre materialmente il peso del debito pubblico nel medio termine. Il rapporto debito-Pil nelle economie senza spazio di bilancio o che lo hanno a rischio vedrebbero un calo marcato nei prossimi anni (ad esempio India, Italia, Sudafrica e Spagna)».

«In un contesto di economia globale debole, riforme strutturali che rafforzano la crescita possono aiutare a spingere oggi l’attività economica oltre a rafforzare il potenziale di crescita nel medio termine», aggiunge il Fondo monetario internazionale constatando come in Francia, Germania e Italia riforme del mercato del lavoro faciliterebbero la riqualificazione dei lavoratori. Il Fondo, quindi, mette in evidenza come un rafforzamento delle politiche commerciali e di investimenti pubblici possa contribuire a prevenire la frammentazione e rafforzare la crescita.

«Razionalizzare e migliorare i processi di investimenti pubblici può dare uno slancio agli investimenti verdi, accelerare la transizione verde e sostenere la crescita. Azioni utili in questo senso includono il ridurre gli ostacoli amministrativi e legali, migliorare il coordinamento fra i diversi livelli di governo, gestire le carenze di lavoro e materiale (ad esempio Germania) e aumentare la trasparenza», precisa il Fondo monetario internazionale esortando il G20 a un’azione congiunta per una «ripresa forte, bilanciata a inclusiva». Le sfide che l’economia globale si trova sono «immense e l’indebolimento degli indicatori economici punta a ulteriori difficoltà andando avanti. In ogni caso con un’azione politica attenta e sforzi multilaterali congiunti, il mondo può muoversi verso una crescita più forte e inclusiva«, osserva Gudmundsson.

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