iran

Attacco hacker alla tv di Stato: mostrato Khamenei tra le fiamme

ll messaggio mostrato in diretta per alcuni secondi. Continuano le proteste nel Paese dopo il caso Mahsa Amini

L’immagine di Khamenei tra le fiamme
(Twitter)
9 ottobre 2022
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Un gruppo che sostiene le proteste in Iran scatenate dalla morte di Mahsa Amini è riuscito ad hackerare un canale televisivo statale trasmettendo nel bel mezzo del notiziario un’immagine della Guida Suprema Ali Khamenei circondata dalle fiamme.

"Il sangue dei nostri giovani sgocciola dalle vostre dita", recitava un messaggio apparso sullo schermo durante il telegiornale di ieri sera della tv di Stato.

Il messaggio era accompagnato da una foto manipolata di Khamenei con il suo corpo circondato dalle fiamme e la sua testa in un mirino. "È tempo di mettere via i vostri mobili (...) e trovare un altro posto per la vostra famiglia fuori dall’Iran", recitava un altro messaggio che accompagnava la foto.

L’attacco informatico, durato pochi secondi, è stato rivendicato da un gruppo che si fa chiamare Edalat-e Ali (La Giustizia di Ali) e che sostiene il movimento di protesta, il più grande in Iran dopo le proteste contro l’aumento del prezzo della benzina nel 2019.

Diversi media in lingua persiana con sede all’estero hanno condiviso un video che mostra l’attacco informatico. Alla fine del video, si vede il conduttore del telegiornale teso, con gli occhi fissi sulla telecamera. In Iran, l’agenzia di stampa Tasnim ha confermato che la televisione di Stato è stata "piratata per qualche istante da agenti anti-rivoluzionari".

Intanto, prosegue il pugno duro, con una retata di giovani studenti in una scuola del Kurdistan iraniano. In base alle testimonianze le forze di sicurezza, giunte con dei furgoni senza targa, hanno arrestato gli studenti all’interno dei locali di una scuola, mentre le proteste contro il regime seguite alla morte di Mahsa Amini entrano nella quarta settimana. Le autorità hanno anche chiuso tutte le scuole e gli istituti di istruzione superiore nel Kurdistan iraniano, un altro segnale di preoccupazione da parte di Teheran.

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