la guerra in ucraina

Trovato morto a Washington banchiere anti-Putin

Dan Rapoport, lettone con forti legami a Kiev, era molto legato a Navalny e si era schierato apertamente contro il Cremlino

Dan Rapoport aveva 52 anni (Keystone)
17 agosto 2022
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Morte sospetta a Washington di un noto banchiere lettone-russo, che si era espresso ferocemente contro Vladimir Putin e che aveva sostenuto l’oppositore Alexiei Navalny. Si tratta di Dan Rapoport, 52 anni, businessman americano nato a Riga, trovato privo di vita domenica sera di fronte ad un condomino di lusso: inutile la corsa all’ospedale per tentare di salvarlo. La polizia, riferisce il Daily Beast, è intervenuta in seguito alla segnalazione di una persona che si era lanciata nel vuoto ma le indagini sono ancora in corso e la causa della morte non è ancora stata accertata.

L’uomo è stato trovato con indosso infradito arancioni, un cappello nero, la patente di guida della Florida e 2.620 dollari in contanti. A fine anni ’90 e inizio anni 2000, Rapoport aveva lavorato per diverse istituzioni finanziarie russe prima di aprire a Mosca nel 2007 la celebre discoteca Soho Rooms.

Quando l’opposizione russa acquisì influenza dopo il ritorno di Putin alla presidenza russa nel 2012, Rapoport si legò al dissidente Alexiei Navalny, ora imprigionato, a cui si dice abbia dato il suo sostegno. Rapoport, che è stato anche collegato a numerosi post online che condannavano Putin, ha lasciato la Russia nel giugno 2012 e ha vissuto per diversi anni a Washington prima di vendere la sua casa a Ivanka Trump e Jared Kushner per 5,5 milioni di dollari.

L’uomo d’affari si era trasferito a Kiev nel 2016 ed era stato coinvolto nella politica locale. Dopo l’invasione dell’Ucraina da parte da parte delle forze russe il 24 febbraio, Rapoport aveva criticato pubblicamente il Cremlino e espresso chiaramente il suo sostegno all’Ucraina sui social media. Il suo ultimo post su Facebook, tre giorni prima della sua morte, sembrava fare riferimento proprio alla guerra in Ucraina: una foto di Marlon Brando in ‘Apocalypse Now’ con le famose battute: "L’orrore, l’orrore".

La moglie dell’imprenditore ha contestato le notizie di alcuni media secondo cui Rapoport aveva lasciato un biglietto d’addio (per il suicidio) con denaro contante e aveva lasciato il suo cane in un parco vicino dopo essersi separato dalla moglie ed essere stato visto a Londra. «Non c’era nessun biglietto, nessun suicidio, nessun viaggio a Londra, nessuna partenza», ha assicurato la Rapoport. Nel 2016 c’era stato un altro ‘giallo’ a Washington per la morte sospetta dell’ex ministro russo per l’informazione Mikhail Lesin, 57 anni, uomo chiave del mondo mediatico russo e stretto alleato di Putin. Era stato ritrovato senza vita in una stanza d’albergo della capitale ma nonostante i "forti colpi alla testa" e le "tracce di traumi" su varie parti del corpo segnalati dal medico legale la conclusione fu quella di un decesso "accidentale".