Estero

La crisi dei bambini migranti in Texas

Nel solo mese di febbraio sono arrivati circa 10mila minori. Il coronavirus è uno dei maggiori timori al confine

(Keystone)
14 marzo 2021
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È emergenza di bambini migranti in Texas: sono soprattutto minorenni che, in gruppi o da soli, si presentano alle autorità americane e chiedono aiuto, aumentando la pressione sul sistema di accoglienza già al collasso. Nel solo mese di febbraio sono arrivati circa 10mila ragazzini (un incremento del 60 per cento rispetto a gennaio). Un flusso continuo di centinaia e centinaia al giorno che cercano di varcare il confine fra Stati Uniti e Messico

Di fronte a quella che inizia ad assumere le dimensioni di una crisi umanitaria, Joe Biden ha deciso di inviare rinforzi: per i prossimi 90 giorni la Federal Emergency Managament Agency, la protezione civile americana, assisterà le autorità al confine. Una decisione che punta ad aiutare i giovani migranti, ma anche a stemperare le critiche dei repubblicani che rischiano di compromettere l'avvio al Congresso del dibattito su una riforma complessiva dell'immigrazione, obiettivo che da anni i democratici cercano di centrare senza successo. Con l'insediamento di Biden alla Casa Bianca il numero dei migranti al confine con il Messico è balzato, raddoppiandosi rispetto ai livelli dello scorso anno. A presentarsi sono soprattutto giovanissimi che talvolta hanno percorso migliaia di chilometri a piedi. Molti arrivano al confine accompagnati da almeno un genitore che, al momento dell'attraversamento, li manda però da soli: le nuove disposizioni della Casa Bianca prevedono infatti che i minori non accompagnati non possano essere mandati indietro nei loro rispettivi Paesi, come aveva imposto Donald Trump. Un cambio di marcia che dai migranti è stato letto come un'occasione da cogliere al volo per cercare di conquistare il sogno americano. Da qui il boom degli arrivi da gennaio in poi, favorito anche da un inasprimento della crisi economica in centro America a causa del Covid. E proprio il virus è uno dei maggiori timori al confine, dove eventuali cluster rallenterebbero ulteriormente la risposta del governo alla crisi.

Al momento 8'500 bambini sono sotto l'autorità della Health and Human Services, incaricata di offrire loro rifugio in strutture appropriate mentre si cerca un familiare o uno sponsor negli Stati Uniti che possa assumerne la custodia. La vera emergenza riguarda la cifra record di 3'700 bambini sotto custodia del Customs and Border Protection di Donna, Texas: minorenni che sono stipati in strutture per adulti, senza poter contattare i genitori e con l'accesso alla doccia e ad altri beni essenziali ridotto al minimo, dormono per terra e restano lì richiusi in attesa di sapere cosa succederà. La legge prevede che i minori accompagnati possano restare con il Custom and Border Protection al massimo per 72 ore, per poi essere trasferiti all'Health and Human Services. Ma gli arrivi a pioggia - solo mercoledì 700 minori non accompagnati hanno attraversato il confine, che si vanno a sommare ai 500 del giorno precedente - rallentano i tempi, costringendo i ragazzi a vivere in condizioni difficili anche per settimane. l centro di Donna al momento ospita più di 1'800 persone in tutto, ovvero il 729% in più di quanto dovrebbe in base alle norme anticovid. Il centro è relativamente nuovo, aperto da un mese, ma le condizioni in cui versano i minori sono preoccupanti.

Per la nuova amministrazione democratica la crisi al confine è un test difficile da superare. I recenti sondaggi indicano un'ampia approvazione del presidente sul Covid e sull'economia, ma non sull'immigrazione, tema divisivo che potrebbe oscurare la popolarità del piano di stimolo da 1.900 miliardi di dollari voluto da Biden per rilanciare l'economia, ridurre la povertà e gettare le basi per una ripresa inclusiva.

Da canto loro i repubblicani non perdono l'occasione per attaccare la politica migratoria di Biden. Il governatore del Texas, Gregg Abbott, accusa infatti Joe Biden per la crisi alla frontiera con il Messico: "Questa crisi è il risultato delle politiche del presidente che invita gli immigrati illegali e che sta creando una crisi umanitaria in Texas. La sua amministrazione sta aiutando i cartelli della droga a fare soldi e a diventare più forti". A detta di Abbott, impegnare gli agenti di frontiera con la crisi umanitaria significa togliere risorse per combattere i cartelli della droga, coinvolti anche nel traffico di esseri umani.

Nel frattempo una proposta per mettere fine alla crisi migratoria alla frontiera era arrivata dall'altra parte del confine. Nei giorni scorsi il presidente del Messico Andrés Manuel López Obrador ha chiesto di legalizzare i flussi migratori dei lavoratori che dal Centro America si recano negli Stati Uniti. Secondo López Obrador ciò snellirebbe il sistema e garantirebbe una maggiore stabilità.