Estero

Accordo europeo sul credito ai paesi più colpiti dal Covid-19

Il Mes, fondo da 240 miliardi, disponibile da giugno. In Italia la polemica torna virale

8 maggio 2020
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La nuova di linea di credito del Mes da 240 miliardi di euro dedicata alle spese sanitarie della pandemia, senza condizionalità e con un monitoraggio più che discreto, è arrivata al traguardo. Gli Stati che la vorranno avranno fino a dicembre 2022 per chiederla e dovranno restituire i suoi prestiti, a tassi bassissimi, entro dieci anni. Le richieste potranno partire già da metà maggio, non appena il board dei governatori del Mes si riunirà, mentre le risorse saranno disponibili dal primo giugno. Dopo di allora, starà solo ai Governi scegliere se attivare il prestito che può arrivare al 2% del Pil.

Sono occorse settimane di negoziati e polemiche, e infine l'Eurogruppo ha approvato le conclusioni sul Mes in poche ore. Molto ha aiutato la lettera scritta dai commissari Dombrovskis e Gentiloni al presidente Centeno, che ha chiarito uno dei punti più controversi: a che tipo di monitoraggio dovranno sottoporsi i Paesi che chiederanno gli aiuti. Se ne occuperà la Commissione, nell'ambito delle tradizionali missioni che conduce nei Paesi della zona euro durante il Semestre europeo, quindi non ci saranno missioni ad hoc come quella della troika in Grecia. Resta tuttavia un margine di discrezionalità per Bruxelles, nel senso che dovrà adeguare "l'intensità" della sorveglianza alle difficoltà che un Paese attraversa. L'Eurogruppo ribadisce inoltre che "dopo" la fine degli aiuti, "gli Stati restano impegnati a rafforzare i fondamentali economici".

Il Mes non avrà ruolo di monitoraggio, ma attuerà il sistema di allerta rapido "per assicurare una puntuale restituzione degli aiuti". Mentre quali saranno le spese eleggibili sarà la Commissione a valutarlo, perché l'Eurogruppo non è entrato nei dettagli, dandole mandato anche su questo. Dopo l'approvazione di alcuni Parlamenti, tra cui il tedesco e l'olandese, e la riunione dei governatori del Mes, già fissata per il 12 maggio, la linea di credito dovrebbe essere attiva. 

In Italia, uno dei paesi più esposti ai contraccolpi economici della pandemia, l'aiuto può arrivare fino a 37 miliardi di euro. Ma il dibattito sulla sua utilità è ancora acceso. La Lega è ferocemente (e strumentalmente) contraria, mentre i 5Stelle sono contrari per non perdere la faccia. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha chiarito da parte sua che quanto fatto finora dall'Europa, cioè "le tre misure Sure, Bei e Mes sono insufficienti", e servirà un Recovery Fund "di notevoli dimensioni".

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