Estero

Dal vertice Ue 'sì' al principio di un fondo per la ripresa

Comincia però la battaglia sulle modalità di finanziamenti (sussidi a fondo perso o prestiti). La Commissione incaricata di avanzare una proposta.

La cancelliera tedesca Angela Merkel al termine della videoconferenza
(Keystone)
23 aprile 2020
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Vertice in videoconferenza oggi pomeriggio per i capi di Stato e di governo dell'Unione europea. Temi principali all'ordine del giorno: il pacchetto di aiuti fino a 540 miliardi di euro ad aziende, Stati indebitati e lavoratori costretti al lavoro ridotto; e il cosiddetto 'Recovery Fund' per la ripresa dell'Eurozona dalla crisi innescata dal coronavirus.

Negoziato dai rispettivi ministri delle finanze, il primo è stato avallato. Accordo anche sui tempi: le misure - tra le quali figurano il piano della Banca europea per gli investimenti (Bei), il Meccanismo europeo di stabilità (Mes) e il Sure, uno strumento contro la disoccupazione garantito da tutti gli Stati membri che dovrebbe servire a salvaguardare l'occupazione in alcuni Paesi, ad esempio Italia e Spagna, particolarmente colpiti dal nuovo coronavirus  - saranno operative per il primo giugno.

Si è trovato un accordo anche per lavorare su un fondo temporaneo e mirato per la ripresa (Recovery fund), da aggiungere al prossimo bilancio Ue pluriennnale (2021-2027).  Restano però ancora parecchi punti in sospeso, a partire da quello delle modalità di finanziamento (sussidi a fondo perso o prestiti) di tale fondo. Gli schieramenti restano i soliti: i Paesei cosiddetti 'frugali' del Nord contro quelli del Sud, che chiedono aiuti da non restituire per chi è stato più colpito. 

"Uno strumento del genere era impensabile fino adesso e renderà la risposta europea più solida e coordinata", ha esultato il presidente del Consiglio italiano Giuseppe Conte. La Commissione europea è stata incaricata di analizzare le necessità in tal senso e di avanzare una proposta entro il 6 maggio.