Estero

Coronavirus, accordo Ue su pacchetto record da 500 miliardi

L'Eurogruppo trova l'intesa sui primi sostegni agli stati per affrontare la crisi del coronavirus: per ora non figurano gli Eurobond.

Mario Centeno (Keystone)
10 aprile 2020
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Oltre 500 miliardi: 540 per la precisione. È quanto l'Eurogruppo ha deciso di mettere in campo in un primo momento quale sostegno economico per permettere agli stati membri di affrontare la crisi del coronavirus. Il tutto ricorrendo a tre strumenti: 240 miliardi di euro per il meccanismo europeo di stabilità (Mes) a favore delle spese per la sanità, 100 miliardi per le misure contro la disoccupazione parziale e un fondo di garanzia che permetterà alla Banca europea per gli investimenti di prestare alle aziende quasi 200 miliardi. Si tratta del pacchetto finanziario più corposo della sua comunitaria. Nulla di fatto invece (e discussione rinviata ai leader europei) per la questione che più divideva nord e sud dell'unione: gli 'Eurobond'. 

Un secondo pacchetto da 500 miliardi di concessioni su spese sanitarie e stimoli all'economia sarebbe invece a disposizione su richiesta dei paesi più colpiti, ovvero Francia, Italia e Spagna.

Dopo giorni di tensione, l'Eurogruppo ha quindi trovato un accordo che soddisfa tutti: dall'Italia all'Olanda, fino ad oggi ai poli opposti dell'animata discussione su come intervenire per arginare la crisi economica in cui è sprofondata l'Europa con l'epidemia. Seppur senza gli Eurobond, sul Mes, altro scoglio, il gioco è fatto: interverrà come prima arma di difesa, e non avrà condizionalità se i Paesi useranno i suoi aiuti per le spese sanitarie.

Eurobond

A ben vedere nel testo delle conclusioni adottate dall'Eurogruppo non compare nessun riferimento ai titoli di debito comuni. Si allude solo a "strumenti innovativi di finanziamento" nel punto che riguarda il Recovery Fund, la proposta francese che piaceva all'Italia perché poteva essere il grimaldello per far passare gli Eurobond.

"L'Eurogruppo è d'accordo a lavorare ad un Recovery Fund per sostenere la ripresa", scrivono i ministri, che però, per ora, lo vedono come un mezzo per "fornire fondi per la ripresa attraverso il bilancio Ue". Il fondo "sarà temporaneo e commisurato ai costi straordinari della crisi e aiuterà a spalmarli nel tempo attraverso un finanziamento adeguato".

Ma quale sarà questo finanziamento è presto per dirlo: i ministri si rimettono ai leader e rinviano "la discussione sugli aspetti pratici e legali del fondo, la sua fonte di finanziamento e strumenti innovativi di finanziamento coerenti con i Trattati" ad un futuro prossimo.

Il presidente dell'Eurogruppo Mario Centeno prova a quantificare almeno il tempo: "Il Recovery Fund dovrà essere pronto quando l'emergenza sarà finita e dovremo affrontare la ripresa". Insomma, c'è ancora tempo per convincere la Germania e l'Olanda a fornire garanzie comuni per emettere una quantità limitata di titoli europei. Sui Coronabond "dobbiamo essere pazienti", ha detto Centeno.

 

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