Estero

Tre morti e un ferito in poche ore sulle montagne italiane

Un 32enne travolto da una valanga al passo del Civera; stessa sorte per un 49enne in Val d'Aosta; sull'Alpe di Siusi, una 62enne è precipitata in un crepaccio

15 dicembre 2019
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Sono tre gli escursionisti morti in poche ore a causa delle slavine che hanno interessato l'intero arco alpino, spazzato nella giornata di domenica da un forte vento che ha reso instabile la neve. In Piemonte, dove il rischio valanghe era classificato tra il medio e il forte, uno snowboarder di 32 anni è stato travolto da una slavina nei pressi del passo della Civera, a 2800 metri sopra Alagna Valsesia (Vercelli). Faceva parte di un gruppo di quattro scialpinisti: due, coinvolti solo in parte, sono usciti da soli dalla neve, mentre un terzo è sceso a valle alla ricerca del segnale telefonico.

Più o meno alla stessa ora una guida alpina di 49 anni veniva travolta da una valanga in Valtournanche, nella zona di punta Fontana Fredda, a circa 2300 metri sopra la frazione Cheneil, in Valle d'Aosta. L'uomo, che faceva parte del Soccorso alpino della guardia di finanza di Cervinia, stava facendo scialpinismo da solo quando la valanga si è staccata sotto i suoi piedi, trascinandolo a valle per centinaia di metri. A chiedere l'intervento dei soccorsi la moglie, che lo aspettava a casa, ma i soccorritori non hanno potuto far altro che constatarne il decesso.

È una donna altoatesina di 62 anni, invece, la vittima della valanga che l'ha fatta precipitare in un crepaccio roccioso sull'Alpe di Siusi durante una passeggiata con le ciaspole. Il soccorso alpino, allertato dall'escursionista che era con lei, l'ha individuata ed estratta dalla neve in meno di mezzora. Ma era già morta.

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