Svizzera

Non c'è nessun altro sotto la valanga di Andermatt

La polizia ha scandagliato l'intera valanga: nessuno risulta disperso. Ora si cerca di far luce sulle cause della slavina

27 dicembre 2019
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Neve in abbondanza, polverosa; sole splendente, fa freddo ma non troppo. C’erano tutti gli ingredienti di una bella giornata da trascorrere sulle piste di sci. Ma la natura ha le sue leggi, i suoi tempi. E così ieri attorno alle 10.45 – se con lo zampino dell’uomo o no, si vedrà – una valanga s’è staccata da un pendio poco sopra il passo dell’Oberalp, nel cuore del comprensorio SkiArena di Andermatt-Sedrun, travolgendo diverse persone che stavano sciando su una pista marcata. La tragedia è stata evitata. Due persone sono state recuperate lievemente ferite dai soccorritori, altre quattro sono uscite con le proprie forze e illese dalla coltre nevosa. Nessuno risulta disperso.

Un massiccio dispiegamento di soccorso (più di 60 persone tra soccorso alpino, Rega, personale della SkiArena, cani da valanga, care-team dell’ospedale cantonale, oltre a una ventina di sciatori che volontariamente hanno prestato man forte) è stato attivato e le ricerche continueranno finché tutta l’area interessata non sarà stata ispezionata e «saremo sicuri al 100%» che non manca nessuno all’appello, aveva detto poco dopo le 16 il comandante della Polizia cantonale urana Reto Pfister nel corso di una conferenza stampa. A quell’ora, con l’oscurità che cominciava a calare, la polizia affermava di non aver ricevuto segnalazioni di scomparsa. Poi, alle 18.15, la conferma: l’intero cono di valanga è stato perlustrato e la ricerca di eventuali altre persone conclusa.

I feriti recuperati, che sono tutti svizzeri e tra cui non ci sono bambini, sono stati elitrasportati in ospedale, ha indicato Pfister. Uno è già stato dimesso. L’allarme è scattato alle 10.47. Una slavina si è staccata in zona Passo dell’Oberalp/Felli invadendo una pista marcata. Questa era stata aperta ieri per la prima volta nella stagione. Stando a una nota pubblicata sul sito della SkiArena Andermatt-Sedrun, la pista era stata dichiarata sicura.

La slavina è lunga 300 metri e larga 60, ha spiegato Pfister. Si tratta di una cosiddetta valanga per scivolamento di neve (cfr. sotto), ha precisato. Cosa sia stato a provocarla – se uno sciatore o uno snowboarder, oppure un moto spontaneo – non è chiaro. Gli accertamenti sono in corso e la magistratura urana non ha ancora aperto un’inchiesta, ha affermato il comandante della Polizia cantonale. Uniche certezze: il pericolo di valanghe nella zona di Andermatt era marcato (livello 3 su 5, cfr. sotto) e la pista era aperta.

Succede raramente che una valanga travolga sciatori su una pista marcata. Il caso più recente è avvenuto lo scorso febbraio in Vallese. Un 34enne che lavorava come pattugliatore sulle piste è morto travolto da una slavina – verosimilmente anche in questo frangente una valanga da slittamento – scesa su una pista di Crans-Montana. Altre tre persone avevano subito ferite lievi.

Snowboarder gravemente ferito

Anche sul Piz Nair, vicino a St. Moritz, ieri è scesa una slavina. In questo caso però si sa già che a muovere la massa nevosa è stato uno snowboarder 36enne. L’uomo, di nazionalità svizzera, faceva parte di un gruppo che si era avventurato fuori pista. È stato trascinato per 400 metri circa. Tratto in salvo dai soccorritori, lo snowboarder è poi stato trasportato con un elicottero della Rega all’ospedale di Coira. Avrebbe riportato gravi ferite, stando a una nota della Polizia cantonale grigionese.

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