Estero

'Ci avete rotto i polmoni', giovani in piazza in nome di Greta

La mobilitazione lanciata dalla teen-attivista avrebbe mosso in Italia un milione di manifestanti; partecipazione in calo a Losanna rispetto allo scorso marzo

Losanna (Keystone)
27 settembre 2019
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Stando al dato fornito da Gianfranco Mascia di Friday For Future, i partecipanti italiani alla mobilitazione lanciata da Greta Thunberg scesi in piazza questa mattina toccherebbero il milione. Così Mascia: "Roma è la piazza più partecipata, con 200mila persone, seguita da Milano con 150mila. A Napoli sono circa 80mila, 50mila a Firenze, 20mila a Torino e Bologna e 10mila a Palermo e Bari".

A Milano, il corteo 'Fridays For Future' è partito da Piazza Cairoli con giovani di ogni età, dalle elementari all'università, dal capoluogo lombardo e dalla provincia, ma anche bambini più piccoli accompagnati da genitori o nonni. In testa, anche gli studenti del Politecnico, con un grandissimo lenzuolo che riporta i risultati di una ricerca svolta con i docenti sulla curva del cambiamento climatico dal pleistocene a oggi e con lo scenario futuro. "Potremmo essere più dei 100mila del 15 marzo - spiega Miriam Martinelli, considerata la 'Greta italiana' fra un coro e l'altro urlato al megafono.

"Vi sommergeremo prima del mare. Vogliamo giustizia climatica sociale" è lo striscione in testa al corteo degli studenti cagliaritani; Napoli è scesa in piazza con bandiere, striscioni e strumenti musicali, con attenzione particolare verso la Terra dei Fuochi, spesso al centro dell'emergenza ambientale dovuta ai roghi tossici e allo smaltimento illegale di rifiuti; a migliaia anche a Torino, dove il corteo partito da piazza Statuto è diretto – dopo avere attraversato il centro storico – in piazza Vittorio Veneto. "Il protocollo di Kyoto non è un film erotico giapponese" e "Ci avete rotto i polmoni", si legge sugli striscioni più coloriti; giovani e giovanissimi in piazza anche a Genova, dove è previsto un flash mob sotto la sede del Comune a palazzo Tursi, e a Roma, con Piazza della Repubblica gremita.

Una della più grandi mobilitazioni di sempre

Decine di migliaia di persone hanno partecipato in Nuova Zelanda ad uno dei più grandi cortei di sempre nella capitale Wellington. Gli organizzatori della protesta hanno dovuto cambiare 'in corsa' i loro piani di sicurezza per far fronte alla folla in continuo aumento. Altre migliaia di persone hanno marciato ad Auckland e in altre parti del Paese. Si stima che alle proteste abbiamo partecipato complessivamente oltre 170mila persone, pari al 3,5% della popolazione, come ha evidenziato la stessa Greta in un tweet.

A Wellington, accanto agli studenti, hanno partecipato al corteo genitori, lavoratori e persone anziane. "Dobbiamo smettere di assecondare chi sta guadagnando soldi dai cambiamenti climatici, le grandi compagnie petrolifere, le multinazionali", ha detto una studentessa universitaria interpellata lungo il corteo. Accanto a lei una nonna di 83 anni: "Non è al mio futuro che stiamo pensando", ha detto, "era tempo che i politici smettessero di parlare e iniziassero ad agire. Dovrebbero ascoltare i giovani come l'incredibile Greta Thunberg, che ha iniziato tutto da sola. Milioni di persone la stanno seguendo ora, dovrebbe essere molto orgogliosa di se stessa".

Losanna in calo, domani a Berna

La partecipazione per il nuovo sciopero per il clima sembra in calo a Losanna. Circa 3'500 persone si sono riunite questa mattina alle 10 davanti alla stazione, secondo una stima della polizia comunale. Rispetto alle precedenti proteste, questa volta la mobilitazione è stata meno importante in termini numerici. Lo scorso marzo i manifestanti erano circa 10mila.

Dal momento in cui il corteo è partito le file si sono assottigliate, ha detto un portavoce della polizia losannese contattato da Keystone-ATS. I manifestanti si sono diretti verso il lago per arrivare poi al sito delle piramidi di Vidy.

Una parte della folla ha cercato di bloccare la strada all'altezza di una rotonda all'entrata della città, ma la polizia ha rapidamente risolto la situazione. L'azione è stata coordinata dal movimento Extinction Rebellion, che già la scorsa settimana aveva deciso di occupare il ponte Bessières nel centro di Losanna dalle 12.00 alle 20.00. Oggi, l'obiettivo era di fermare la circolazione in tre punti diversi della città, prima di concentrarsi unicamente sulla rotonda della Maladière. Anche quest'ultimo obiettivo è però fallito, nonostante il supporto del collettivo vodese a favore dello sciopero per il clima.

"Gli scioperanti per il clima vodesi hanno deciso di interrompere la loro collaborazione attiva con il Consiglio di Stato", ha indicato in un comunicato odierno il collettivo, strizzando l'occhio alla disobbedienza civile e avvicinandosi così al movimento "Extinction Rebellion". Il movimento a favore del clima ha denunciato l'inerzia del mondo politico, sostenendo "che un cambiamento di sistema sembra essere sempre più inevitabile".

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