Estero

Guaidó sprona i militari, il governo denuncia un golpe

Apparente tentativo di colpo di Stato in Venezuela. Il ministro della Difesa: situazione di nuovo sotto controllo.

Guaidó
(Keystone)
30 aprile 2019
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Caracas – Il leader dell'opposizione Juan Guaidó ha annunciato la "fase finale" del suo tentativo di scalzare dal potere il presidente venezuelano Nicolas Maduro, affermando di avere il sostegno dei militari. Il governo ha reagito immediatamente, denunciando un tentativo di colpo di Stato. A complicare ulteriormente la situazione, la liberazione – in circostanze ancora poco chiare – del noto oppositore attivista Leopoldo Lopez, che si trovava agli arresti domiciliari (sconta una condanna a 13 anni di carcere).

Il video nel quale il presidente dell'Assemblea nazionale compare assieme a uomini in uniforme, pubblicato sui social media, è stato girato in una base delle forze aeree a Caracas. Guaidó – che in gennaio si era autoproclamato presidente ad interim – lancia un appello all'esercito, sin qui rimasto fedele a Maduro: aiutatemi a porre termine all'"usurpazione" del potere da parte di Maduro.

Gas lacrimogeni sono stati lanciati contro i manifestanti concentrati vicino alla base aerea nella quale si trova Guaidó. Alcuni di loro si sono impadroniti di due autoblindo che hanno messo di traverso sulla strada. Secondo i media ufficiali, un gruppo ha cercato di penetrare nella base militare, ma l'operazione non avrebbe avuto successo.

Il centro della protesta guidata da Guaidó, accompagnato dal leader oppositore Leopoldo Lopez, è il distributore Altamira, uno svincolo di accesso alla città che si trova vicino alla base militare di La Carlota. 

Poco fa il ministro della Difesa e comandante in capo della Forza armata nazionale bolivariana (Fanb) ha assicurato via Twitter che la situazione nel Paese è sotto controllo e che gli autori della rivolta sono "vigliacchi" che si sono alzati contro la Costituzione.

La Fanb, ha aggiunto, si mantiene ferma a difesa della Costituzione e delle sue autorità legittime. Tutte le unità militari dispiegate nelle otto regioni del Paese riportano una situazione di normalità nelle caserme sotto la guida dei loro comandanti naturali.

"Non appoggeremo un colpo di Stato in Venezuela", ha subito fatto sapere il governo spagnolo. La Spagna è stata tra i primi paesi a riconoscere Guaidó come presidente ad interim. Madrid invita a "evitare uno spargimento di sangue".

Il presidente della Bolivia Evo Morales, dal canto suo, ha rivolto un appello ai governi d'America latina a "condannare il colpo di Stato in Venezuela".

"Lanciamo un appello ai militari e al popolo del Venezuela a schierarsi dalla parte giusta della storia, rifiutando la dittatura e l'usurpazione di Maduro, unendosi alla ricerca della libertà, democrazia e ricostruzione istituzionale, con la guida dell'Assemblea Nazionale e del presidente Juan Guaidó", ha scritto invece su Twitter il presidente della Colombia Ivan Duque.

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