Estero

Forze speciali a casa Guaidò: 'Volevano farmi paura'

I Faes sarebbero entrati nella sua abitazione, probabilmente in cerca della moglie. Nel frattempo l'Ue ha riconoscuto l'autoproclamato presidente come leader legittimo del Venezuela

31 gennaio 2019
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“In questo momento i Faes sono nella mia casa e stanno cercando Fabiana”: con queste parole Juan Guaidó, il presidente del parlamento venezuelano che ha assunto i poteri dell'esecutivo, ha interrotto un discorso programmatico che stava pronunciando nella sede dell'Università di Caracas. I Faes sono le Forze di intervento speciale, l'unità di élite della polizia venezuelana, e Fabiana Rosales è la moglie di Guaidó.

Guaidó ha lasciato la sede universitaria per recarsi al suo domicilio, accompagnato dalla moglie, che era insieme a lui mentre presentava il Piano Paese, il programma che ha preparato l'opposizione per il futuro del Venezuela. Non è chiaro se gli uomini del Faes cercassero Guaidó o la moglie, né se sia riuscita ad entrare nel loro appartamento, nel quartiere di Santa Fe.

Su Twitter, il presidente del parlamento ha avvertito che considererà il “cittadino Nicolas Maduro” responsabile per qualsiasi cosa possa succedere a suo figlio, che ha 20 mesi.

Guaidò ha poi dichiarato che la polizia si è presentata a casa sua “per suscitare paura, ma non ci sono riusciti”. Parlando con la stampa davanti alla propria casa, in compagnia di moglie e figlio, ha aggiunto che "esistono cose sacre e linee rosse che non devono essere attraversate, perché la famiglia si rispetta".

“Se domani finisce l'usurpazione (del potere da parte di Nicolas Maduro, ndr) e iniziamo il processo di transizione, potremo avere libere elezioni in 6-9 mesi, massimo 12”, ha rilevato Guaidò, aggiungendo che “in Venezuela non c'è il rischio di una guerra civile perché il 90% della popolazione vuole un cambiamento. C'è solo una piccola leadership militare che sostiene il regime”. 

Il comandante della polizia nega: 'Nessun agente era alla ricerca della famiglia di Guaidò'

Il comandante della polizia nazionale venezuelana, Carlos Alfredo Perez Ampueda, ha negato che uomini delle Forze di intervento speciale (Faes), l'unità di elite della polizia venezuelana, si siano presentati
al domicilio di Juan Guaidò. In un messaggio su Twitter, Perez Ampueda ha scritto che “è totalmente falso che agenti del Faes siano andati a Santa Fe alla ricerca della famiglia del deputato Guaidò”.

Da parte sua, il giornalista Roman Camacho, che ha seguito la vicenda, ha riferito che “uomini vestiti di nero, a bordo di un furgone bianco, si trovavano intorno alla casa di Guaidò”, aggiungendo che “si sono identificati come Faes“. 

L'Ue riconosce Guaidò come leader legittimo 

Nel frattempo Juan Guaidò ha incassato un altro sostegno importante a livello internazionale, perché il parlamento europeo lo ha riconosciuto come leader legittimo del Venezuela. Dall'eurocamera è arrivato il primo formale sostegno europeo, anche se non vincolante, al presidente del parlamento venezuelano. In una miniplenaria, gli europarlamentari hanno dato il via libera ad una risoluzione (439 sì, 104 no e 88 astensioni) in cui hanno esortato gli Stati membri a riconoscere Guaidò fino a quando non saranno indette nuove elezioni presidenziali. 

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