Confine

Preoccupa il contrabbando di preziosi, aumentano i controlli

Gli ultimi sequestri hanno fatto salire il livello d'attenzione sul fenomeno. Monitorati soprattutto i valichi minori.

Oggetti ambiti (Archivio Ti-Press)
10 agosto 2021
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Certamente non sono tornati i tempi d'oro del contrabbando di oro, preziosi, orologi e valuta, ma gli ultimi sequestri effettuati soprattutto ai valichi di minori (Ronago, Bizzarone e Valsolda) oltre che a Brogeda, hanno comunque indotto il comando provinciale della Guardia di finanza di Como, a intensificare i controlli con unità mobili alle dogane che non prevedono presidi fissi. ''Tanto per far capire che chi passa dai valichi minori non creda di riuscire a farla franca'', fanno sapere da Palazzo Terragni, sede delle fiamme gialle lariane. L'ultimo sequestro, qualche giorno fa alla dogana di Ronago, ha portato 23 lamine d'oro per un peso di 800 grammi e un valore di oltre 40mila euro. Dai finanzieri è stato letto come il segnale di un rinnovato traffico di metallo giallo dal Ticino. Questo perché le fiamme gialle della Guardia di finanza di Olgiate Comasco le 23 lamine le hanno trovate nelle tasche dei pantaloni di un 60enne comasco, più volte coinvolto in inchieste della Procura lariana sul traffico clandestino di preziosi e valuta. Insomma, un corriere di oro e soldi.

Differente il discorso per quanto concerne i ripetuti sequestri, nel corso del primo semestre di quest'anno, di una trentina di orologi preziosi, soprattutto Rolex, alcuni dei quali d'oro, per un valore complessivo di oltre mezzo milione di euro. Parecchi di questi sequestri, per lo più a Ronago e Bizzarone, sono stati eseguiti a carico di titolari di aziende di orologi e preziosi. Circostanza quest'ultima che porta le fiamme gialle comasche a pensare che non sarebbero pochi i commercianti che acquistano gli orologi a Lugano, Chiasso e Mendrisio (come accertato attraverso gli scontrini dei pagamenti effettuati in Ticino) per poi rivenderli nei loro esercizi. Un fenomeno quindi da tenere sotto osservazione. Da qui i maggior controlli ai valichi minori anche se, ripetiamo, non sono certamente tornati i tempi d'oro del contrabbando di preziosi dal Ticino che ha fatto scorrere fiumi d'inchiostro in passato.

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