Confine

Sequestrato il cantiere dell'antenna telefonica di Saltrio

L'intervento è al centro della crisi di maggioranza che, lo scorso 25 marzo, ha portato al commissariamento del comune a ridosso della frontiera

9 maggio 2021
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La procura di Varese ha posto sotto sequestro il cantiere per la realizzazione a Saltrio, comune di frontiera aggrappato al Ticino, inserito nel sito Unesco del Monte San Giorgio, di una antenna alta 40 metri per la telefonia mobile, il cui segnale sarebbe destinato a creare problemi anche all'utenza ticinese. Una vicenda al centro della crisi di maggioranza che lo scorso 25 marzo ha portato al commissariamento del comune. L'antenna in costruzione in via Leoncavallo aveva suscitato preoccupazione tra gli abitanti della zona che, dopo aver costituito un comitato, hanno lanciato una petizione che ha raccolto centinaia di firme. Preoccupazione dovuta alle possibili radiazioni.

Il 5 aprile scorso la trasmissione ‘Striscia la notizia’ ha dedicato un lungo servizio. L'antenna della discordia verrebbe realizzata in un terreno di proprietà dell'ex vicesindaco che, in quanto responsabile dell'Ufficio tecnico comunale di Saltrio, ha firmato tutta la documentazione necessaria, senza informare il sindaco e i colleghi di Giunta e men che meno gli abitati della zona. Un palese conflitto di interessi. Per questo motivo è intervenuta la magistratura. Insomma, nessuno a eccezione dei diretti interessati, incominciando dall'ex vice sindaco, era al corrente del motivo per cui in via Leoncavallo erano arrivati gli operai e una ruspa. Una presenza che ha insospettito gli abitanti della zona che dopo aver appreso, dagli operai, che i lavori servivano per la costruzione dell'alta antenna, si sono rivolti al sindaco che è caduto dalle nuvole.

Anche nel comasco c'è una grande antenna per la telefonia mobile che fa discutere. Succede a Uggiate Trevano, a una manciata di chilometri dalla frontiera, dove in un terreno comunale nelle vicinanze del campo sportivo, un operatore telefonico ha ottenuto l'installazione di una antenna alta 34 metri. A seguito della denuncia di sette famiglie la Procura di Como ha aperto un'inchiesta.

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