Il gigante oftalmico registra una crescita limitata e rivede le stime annuali.
Alcon, leader nel settore oftalmico, ha riportato una crescita limitata e una riduzione della redditività nei primi tre mesi dell'anno, portando la direzione a rivedere al ribasso le previsioni per l'intero anno. Nel primo trimestre, il fatturato è rimasto stabile a 2,45 miliardi di dollari, con un incremento del 3% a tassi di cambio costanti. L'utile netto di base per azione ha raggiunto 0,73 dollari.
Il margine lordo operativo è salito al 19,1%, rispetto al 15,1% dello stesso periodo dell'anno precedente, superando le aspettative degli analisti che si attendevano un 14,6%. Tuttavia, il fatturato è risultato leggermente inferiore alle previsioni di 2,52 miliardi di dollari.
Nel dettaglio, la divisione Surgical ha registrato un fatturato di 1,33 miliardi di dollari, in calo dell'1%, mentre Vision Care ha mantenuto un fatturato stabile di 23,45 miliardi di dollari.
Le previsioni per l'anno sono state riviste: il fatturato atteso è ora di 10,4-10,5 miliardi di dollari, con un margine operativo di base previsto tra il 20% e il 21%, e un utile base per azione tra 3,05 e 3,15 dollari. Queste stime riflettono un'aspettativa di crescita del mercato globale del 4%, a tassi di cambio stabili.
Nonostante le sfide legate ai dazi imposti dagli Stati Uniti, il CEO David Endicott e il direttore finanziario Tim Stonesifer si mostrano fiduciosi, prevedendo una crescita più forte nella seconda metà dell'anno grazie ai nuovi lanci di prodotti.
Gli analisti, tuttavia, esprimono delusione per le ambizioni a breve termine, sottolineando che l'aumento delle vendite è dovuto principalmente agli effetti del tasso di cambio. David Adlington di J.P. Morgan prevede una riduzione del consenso sugli utili per azione, ma rimane fiducioso nelle prospettive di innovazione di Alcon.
Sibylle Bischofberger della banca Vontobel e Daniel Jelovcan della Banca Cantonale di Zurigo notano che i nuovi prodotti potrebbero cannibalizzare i ricavi di quelli consolidati, ma non vedono motivi di preoccupazione eccessiva.